MANTOVA – Una quindicina di banchi o poco più. A tanto (o poco) si è ridotto il mercato del giovedì in piazza Sordello che vede ammessi solo operatori che mettono in vendita generi alimentari, quelli che nel Dpcm sono definiti di “primaria necessità”. Risultato? Una doppia fila di banchi, due ingressi e altrettante uscite ai due lati della piazza, all’interno massimo cinquanta persone, solo due per ogni banco. Il bilancio è quindi, inevitabilmente, in chiaroscuro. “È andata bene, qui in piazza Sordello abbiamo una clientela già fidelizzata”, ha detto Stefano dietro al suo banco di frutta e verdura, “serve solo abituare le persone alle norme di sicurezza e mettere in conto un 50-60% in meno del lavoro in confronto allo scorso anno. Rispetto al mercato a Palazzo Te? Qui noi abbiamo una clientela al 95% differente. In piazza Sordello è un vero e proprio mercato cittadino con persone che vengono anche da fuori Mantova. Là il mercato diventa di periferia, accogliendo solo persone dai quartieri limitrofi”.
Meno positivo il bilancio per i due banchi dedicati alla rosticceria o street food. “Con il mercato dedicato solo ai generi alimentari in piazza Sordello lavoriamo un quarto in meno, rispetto a quello a Palazzo Te il 20-30% in meno. La domanda più ricorrente tra i nostri clienti? Fino a quando ci sarà il mercato”, dice Andrea dell’omonimo van.
“Per noi è prematuro fare un bilancio, veniamo a Mantova solo da pochi mesi, già in piena pandemia”, aggiungono i Fratelli Dalfini, “certamente ci riteniamo privilegiati: abbiamo ancora l’opportunità di lavorare, tante altre merceologie non possono farlo”.
E i mantovani? Pochi, non si sono registrate code ai due ingressi al mercato, ma diligenti e attenti a rispettare le norme di sicurezza. I dubbi, soprattutto delle persone più anziane, riguardano per lo più le restrizioni derivanti dalla zona rossa: quando e a quali condizioni è possibile uscire di casa. La risposta più ricorrente per tutti è uscire solo in caso di reale necessità altrimenti meglio rimanere in casa.