MANTOVA Il paziente 1 di Mantova non è stato l’anziano di Cogozzo ricoverato per Covid il 28 febbraio dello scorso anno. Secondo uno studio firmato da Danilo Cereda del settore Welfare di Regione Lombardia e da infettivologi e virologi delle Ats e degli ospedali lombardi, il Covid circolava nella nostra regione prima della scoperta a Codogno del “paziente 1” lombardo e nella nostra provincia prima della scoperta del “paziente 1” di Cogozzo. È la cosiddetta ondata “fantasma” del Covid, che ha iniziato a serpeggiare ben prima che scattasse l’allarme e che il problema venisse preso effettivamente sul serio in tutti gli ambiti sociali. Secondo la ricerca che sarà pubblicata sul numero di dicembre della rivista scientifica Epidemics il Sars-Cov-2 circolava in Lombardia già a metà gennaio 2020. Lo studio ha accertato 527 casi nel periodo fra il 30 gennaio e il 19 febbraio 2020 in almeno 22 comuni su 1506 pari al 14,7% dell’intera regione, 12 dei quali erano stati individuati nella nostra provincia. “A metà febbraio – si legge nella ricerca -, la Rt era già al di sopra della soglia epidemica in almeno sette province (Bergamo, Lodi, Milano, Cremona, Brescia, Pavia , Mantova)”. Dei 527 casi “fantasma” l’89,2% era stato ricoverato in ospedale e il 27,5% è deceduto. Dei 145 decessi, 137 avevano più di 65 anni. L’identikit dei casi “fantasma” è simile a quello ufficiale: il virus ha colpito più gli uomini (337, il 64%) e gli anziani (età media 69 anni). Tra i 527 casi pre-20 febbraio figurano anche 39 operatori sanitari.