MANTOVA Sta dando buoni frutti la politica di accertamenti messa in campo da via Roma per recuperare soldi dalla sua principale fonte di entrate: l’imposta sugli immobili, dalla quale vanno scorporate le prime case, ovviamente.
Solo nell’ultimo trimestre la politica dell’amministrazione comunale ha portato nelle casse dell’economato qualcosa come 1.377.501 euro, i quali vanno ad aggiungersi agli altri 18 milioni circa messi ogni anno nella finca delle entrate dei bilanci dell’ente.
Si tratta di una cospicua entrata frutto di un lavoro sistematico di accertamenti in corso da diverso tempo. Non sempre ci si può azzardare a parlare di evasione tout court. Spesso si tratta infatti di vecchi accatastamenti che oggi non risultano più conformi alle nuove normative introdotte dal catasto, o ancor più sesso si tratta di cespiti ereditati sui quali erano state introdotte a insaputa degli eredi modifiche sostanziali. Resta comunque che questa politica di accertamento viene complessivamente a raccogliere nei bilanci previsionali fra i 23 e i 24 milioni annui – comprensivi dei recuperi da evasione.
Come ben spiegato anche dall’assessore al bilancio, il vicesindaco Giovanni Buvoli, l’amministrazione di via Roma ha cercato comunque di mitigare il regime esattoriale affinché non sembri vessatorio, soprattutto nei confronti di piccoli proprietari. La politica del “rientro”, ha chiarito il vicesindaco, è stata portata addirittura nelle condizioni di massima agevolazione per i debitori, al punto che l’ente creditore ha introdotto la rateizzazione del pregresso, se in presenza di cifre particolarmente onerose.
In ogni caso si tratta di cifre che entrano oggi, e spesso sono da imputarsi ad annate finanziarie pregresse.