La positività al potere Letwins, le influencer made in Mantova

MANTOVA Una delle prime interviste che realizzai per le Voce quando, in punta di piedi, ho iniziato a scrivere per questo giornale, è stata a una coppia di gemelle identiche (letteralmente, non sto scherzando), dotate di una simpatia dirompente e fitta tanto quanto i loro indomabili ricci. In un bar del centro di Mantova, mi hanno raccontato i loro sogni e le loro aspirazioni e, soprattutto, quel progetto fra moda e social nel quale stavano credendo tantissimo, coniando anche il nome “Letwins”. Oggi, quel nome è di fatto un marchio, seguito da oltre 265mila persone su Instagram e con oltre 12 milioni di followers su Tik Tok. Nel mondo degli influencer e delle star dei social network, Nicole e Ylenia Burato sono autentiche celebrità, con video visti in ogni dove e che ne ricalcano la simpatia e l’estro. Ma, da quella chiacchierata, posso confermare che la popolarità non ha cambiato il loro modo di essere: è bastato un messaggio Whatsapp per organizzare questa intervista, fatta col sorriso sulle labbra, come in quel bar del centro di Mantova. Se non ci credete, leggete le prossime righe.

Nicole, Ylenia, eccoci qua. Dall’ultima volta che ci siamo sentiti la vostra popolarità è schizzata alle stelle: che cosa è successo?

«Semplicemente abbiamo creduto nei nostri sogni e il crederci ci ha portate dove siamo oggi».

Che, in parole povere, significa diventare delle vere celebrità sui social network ed entrare passo dopo passo nel mondo dello spettacolo, soprattutto in ambito televisivo. Ma restiamo sui social. I numeri che fate sono immensi, parliamo di milioni di persone. Che effetto fa? Soprattutto, sentite una responsabilità verso chi vi segue?

«Siamo oneste: ci rende molto felici sapere che quello che facciamo piace a tantissime persone. Sì, effettivamente sentiamo questa responsabilità, ed è proprio per questo che attraverso i nostri contenuti cerchiamo di trasmettere sempre messaggi positivi, di allegria, di unione e che diano un senso di famiglia. Che poi, in fondo, io e Ylenia (è Nicole ora a rispondere, ndr) siamo quello l’una per l’altra».

Nel mondo reale come percepite questa popolarità?

«Potrà sembrare banale, ma quello che stiamo per dire è l’assoluta verità e non è una risposta di circostanza: la percepiamo attraverso l’amore che i nostri fans ci regalano quando ci incontrano. Sono sempre dei momenti indimenticabili, credo soprattutto per noi, perché ci donano un calore che non si può descrivere a parole».

So che avete anche scritto un libro: vi va di parlarne?

«Sì, si chiama “Io sono uguale a te”, edito da Mondadori. Per noi scrivere questo romanzo è stato un bellissimo viaggio, attraverso i personaggi di Sara e Lucia abbiamo rivissuto tantissimi bei ricordi, le nostre emozioni e ci siamo fatte conoscere ancora di più. Il libro è simpatico, o quantomeno curioso da leggere, perché avendo due copertine si può leggere da entrambi i lati capovolgendolo: da un lato viene raccontata la storia vista dagli occhi di Sara e dall’altro lato la storia vista dagli occhi di Lucia. Due gemelle uguali nell’aspetto, ma molto diverse nel carattere».

Tipo quelle con cui sto parlando in questo momento? Vabbè, vi sento sorridere, immagino che la risposta sia chiara. Non solo social: che programmi avete per il prossimo futuro?

«Sicuramente non ci fermiamo qua. Stiamo lavorando su vari progetti per sfruttare al meglio la nostra creatività; tempo al tempo ci piace dire in questi momenti».

Oggi chi ha numeri come i vostri spesso utilizza la propria popolarità anche per mandare un messaggio di carattere sociale, penso ad esempio al recente video di Khaby Lame con Greta Thunberg. Anche per voi è così?

«Noi, tutti i giorni, grazie alle nostre storie e ai nostri contenuti, cerchiamo di mandare messaggi positivi e sensibilizzare i nostri followers a comportamenti corretti prima di tutto verso sé stessi, poi con il prossimo e nel rispetto dell’ambiente. È un lavoro che tutti dovremmo fare ogni giorno, anche nel nostro piccolo».

Momento “Non dirlo a mia mamma”: ci raccontate un segreto che non avete mai confidato a nessuno?

«Se è un segreto rimarrà tale (ridono, ndr)».

Ho capito, vige l’omertà tra gemelle, ne prendo atto. Momento “Campanilistico”: se vi dico che quasi sicuramente siete in una classifica tra i personaggi mantovani più conosciuti in Italia, e perché no forse pure oltre i confini nazionali e continentali che mi dite?

«Che siamo contentissime dei risultati ottenuti, felici e chiaramente orgogliose delle nostre origini mantovane e, perché no, possiamo dire che ci fa un sacco piacere e ci riempie di onore il fatto di portare un po’ di Italia anche all’estero».

A riflettori spenti, da sorella a sorella, vi capita mai di ripensare al vostro percorso? E, se sì, cosa vi dite?

«Ci diamo una bella pacca sulla spalla e ci diciamo “Brava sorella! Crederci sempre, mollare mai”».

Salutandoci, alle migliaia di persone che vorrebbero diventare ciò che siete voi, cosa vi sentite di dire?

«Proprio quello che abbiamo detto poco fa, lo stesso che ci diciamo noi, non dico quotidianamente, ma spesso: credere sempre in sé stessi e nei propri sogni e non pensare mai di essere inferiori agli altri perché ognuno di noi, a suo modo, è speciale e ha qualcosa da dare. Basta solo scoprire cosa».
Federico Bonati