Ruffini: la Chiesa al confronto con la comunicazione

MANTOVA – Il primo laico a capo di un dicastero in Vaticano. Si è svolto ieri mattina un breve incontro informale presso gli ambienti della Curia vescovile, nel quale la stampa mantovana ha potuto confrontarsi con il prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, il mantovano Paolo Ruffini, riguardo l’ampio tema della comunicazione della Chiesa al giorno d’oggi, in vista del Giubileo 2025.
Il Dicastero è stato istituito da papa Francesco con il Motu proprio “L’attuale contesto comunicativo” del 27 giugno 2015. A esso è stata affidata la riorganizzazione del sistema comunicativo della Santa Sede, diventando referente di processi comunicativi sempre più complessi e interdipendenti.
Al suo interno sono gradualmente confluite tutte le realtà che in un modo o nell’altro si sono occupate di comunicazione della Santa Sede. «Il tema è fondante nella Chiesa – parole di Ruffini – non un’appendice: la Chiesa comunica per missione. Il messaggio della Chiesa, è la Chiesa stessa, se sa di essere in comunione con gli altri». E ancora: «Bisogna porre i problemi in maniera alta rispetto agli altri perché siamo tutti stakeholder della comunicazione digitale. Non siamo soggetti passivi: possiamo cambiarla o pretendere di cambiarla. L’Ai, ad esempio, non fa perdere posti di lavoro, ma crea posti per un lavoro che sia diverso».
E conclude: «Noi siamo il nostro tempo. Non possiamo fermare la tecnologia, ma dobbiamo governarla. E dev’essere un mezzo umano, contro le divisioni sociali, perché è anche un’idea di libertà, di non essere prigionieri di una piattaforma. Il Giubileo 2025 sarà il primo giubileo della comunicazione».