Lunetta, inverno senza messe e presto via anche le Pastorelle

MANTOVA – Annunciata, temuta, mai smentita, e ora parrebbe ufficiale: è la decisione assunta dalla Curia vescovile di sospendere le funzioni religiose domenicali nel periodo invernale nella chiesa di Lunetta. E assieme a questa, anche la decisione di chiudere il prossimo luglio, dopo cinquant’anni di presenza, il convento delle Suore Pastorelle. Per quanto riguarda i riti, essi verranno tenuti nella parrocchiale del Frassino. In entrambi i casi, si tratta di un provvedimento che ha già prodotto vivo risentimento in molti residenti del quartiere che fanno pertanto appello al vescovo, monsignor Marco Busca, affinché venga presa una decisione alternativa e meno sofferta.
«Se per le nostre amate Suore Pastorelle una ragione la troviamo, data l’età che avanza e la mancanza di vocazioni, a cui solo la divina Provvidenza può trovare rimedio, la chiusura della Chiesa di Lunetta invece, con il dirottamento delle funzioni a Frassino nei mesi invernali purtroppo, ci lascia l’amaro in bocca», scrivono sui social alcuni parrocchiani.
Gli argomenti insistono sul progressivo depauperamento del quartiere, specie per quei soggetti molto fragili che non avranno modo di spostarsi le domeniche per assistere alle funzioni nel pur prossimo quartiere. «Questa decisione ci lascia l’amaro in bocca perché è stata presa, a nostro avviso, di “pancia”, e soprattutto senza parlarne con la comunità. Se fossimo stati interpellati, avremmo potuto organizzare, come peraltro già fatto in altri momenti (ad esempio le missioni delle suore pastorelle in giro per il mondo) delle occasioni per raccogliere fondi, oppure momenti conviviali, o anche dei mercatini, o come pure proposto da qualcuno, avremmo promosso una lotteria, una tombola eccetera. Tantopiù che si parla di una cifra “di sforo” di poco superiore a 5mila euro, e quindi di un importo di facile reperimento».
L’inaugurazione di questa struttura risale al 2008 per volontà dell’allora vescovo Roberto Busti dopo un incontro con i fedeli. «Oggi quei motivi di fratellanza, unione, conforto, dialogo, probabilmente si sono sopiti o sono venuti meno – proseguono i parrocchiani –. Spiace molto perché diversi anziani soli e con patologie serie e difficoltà motorie partecipano già ora alle messe con estrema difficoltà. Doversi recare a Frassino sarà ancora più complicato. Chiediamo al mondo ecclesiastico mantovano di ripensarci, di rivedere questa decisione».
Non mancano nemmeno coloro che polemicamente, sottolineando la natura multietnica del quartiere, lanciano strali istituzionali: «La moschea resta, la Chiesa se ne va», è il leit motiv, con allusione al centro islamico da anni attivo nel quartiere dove convivono 20 etnie diverse in 800 alloggi popolari.