Mantovani in estrema povertà: una crescita ormai inarrestabile

MANTOVA Sono diminuiti i sostegni diretti da parte del Comune, ma si tratta solo di apparenza dovuta all’introduzione del reddito di cittadinanza. In realtà per i servizi sociali di via Conciliazione, soprattutto a far data dal 2020, si è infittita e appesantita l’azione di sostegno ai soggetti in condizione di estrema povertà, spesso senza fissa dimora, al punto che nel 2021 (ultimo censimento completo) gli utenti beneficiari del welfare comunale sono arrivati a quota 1.173 contro i 1.024 del 2020. I dati sono desunti dall’ultimo rapporto che rendiconta la gestione dello scorso anno degli uffici sovrintesi dall’assessore Andrea Caprini, e sono quasi 4,5 milioni quelli messi a disposizione nel fondo sociale.
Pressoché stabile è la quota di utenti anziani (364), a fronte di un lieve aumento degli interventi diretti e dei servizi erogati. Pressoché stabili anche gli utenti disabili (141) mentre risultano addirittura triplicati quelli di famiglie con minori serviti in struttura (484 nel 2021, contro i 130 dell’anno pre-pandemia),
In relazione al numero complessivo di abitanti censiti lo scorso anno, risultano essere il 6,3% gli utenti serviti dal welfare comunale, e l’8,44 percentuale quelli che rientrano nel servizio di riferimento. E a questo punto è da prendersi come campanello d’allarme il fatto stesso che immigrati e nomadi assistiti siano scesi da 156 a 132: pare che anche la povertà oggi fugga da qui.