Mazzali: niente opere sul Mincio? Ok, porterò i soldi in altre province

L'assessore Barbara Mazzali
L'assessore Barbara Mazzali

MANTOVA Provincia, agricoltori e consorzi di bonifica, oltre a una parte consistente del centrodestra in Regione, non vogliono dare seguito al progetto di navigabilità e rinaturazione del Mincio con finalità turistica? Sta bene. L’assessore regionale al turismo e marketing Barbara Mazzali se ne fa una ragione: saluta tutti e chiude, annunciando però il proprio disinteresse per convogliare soldi sul mantovano. Meglio dirottarli altrove, dichiara, confermandosi nel pensiero che Mantova tutta stia perdendo un’altra grande opportunità, oltre ai 200 milioni di finanziamento europeo del Pnrr.
All’indomani delle proteste di associazioni agricole e Consorzi l’assessore del Pirellone affida la replica a una nota stampa eloquente: «Prendo atto, nel mio ruolo di assessore al turismo della Regione Lombardia, che il territorio mantovano alza dei muri sul progetto di rinaturazione del Mincio che trovava nel turismo fluviale una sua naturale vocazione. Mantova e la sua provincia – spiega – sono un territorio straordinario che, a mio avviso, potrebbero fare dell’acqua, e lo avrebbero potuto fare, il loro punto di forza».
Quindi il rammarico, indirizzato anche alla bocciatura del progetto della Provincia (che aveva commissionato lo studio ai massimi esperti europei della Technital) e al suo stesso partito, che l’ha vista in contrapposizione con la linea “ufficiale”, e in primis col collega di giunta Alessandro Beduschi: «Avevo creduto di mettere tutta la mia buona volontà su un progetto di grande portata internazionale con notevoli e duraturi benefici su tutto il tessuto economico della città e luoghi limitrofi. Le associazioni agricole, i Consorzi di bonifica della provincia e le forze di partito a me vicine si sono rivelate invece totalmente negative, dimostrando l’opposizione insuperabile verso un progetto che non ha avuto nemmeno la possibilità di essere svelato nella sua nuova composizione rispetto a presentazioni precedenti».
E qui la conclusione: «Posso solo assecondare il territorio e spostare su altre province pronte a raccogliere la sfida di questo turismo altospendente, di qualità, l’attenzione che merita il cosiddetto turismo lento, assolutamente green, tanto tenuto in considerazione dalle nuove politiche comunitarie pronte a investire sui grandi progetti che mettono al centro l’ambiente. Il piacere della navigazione, l’utilizzo delle piste ciclabili, la valorizzazione delle aree interne sono i pilastri di un turismo prossimo a venire e già apprezzato da milioni di turisti. Peccato. Mantova perde, ancora una volta, uno dei tanti treni che le sono passati davanti. Ero convinta che sedersi a un tavolo per sviscerare tutti i problemi fosse il modo migliore per portare a casa un risultato a dir poco unico. Sarò comunque sempre a disposizione di chi vede nel turismo una grande opportunità di crescita in chiave europea».