Persecuzioni in serie alla ex, perizia psichiatrica per 34enne

MANTOVA Non accettando la fine della loro relazione avrebbe preso a molestare, a vario titolo nonché in modo reiterato, la ex fidanzata. Sul banco degli imputati, circa l’ipotesi di stalking, è così finito un 34enne residente nell’Alto Mantovano. Una vicenda approdata quindi in sede processuale, innanzi al giudice Edoardo Zantedeschi, e risalente in via presuntiva al periodo compreso tra il 2018 e il 2021 quando, stando al quadro inquirente, non si sarebbero contati gli atti persecutori da lui perpetrati non solo ai danni della persona offesa – una 25enne bresciana – ma anche all’indirizzo del nuovo compagno di lei e dei suoi familiari. In particolare tramite messaggi a carattere minatorio e ingiurioso, sia telefonici che via social network, oltre a pedinamenti e appostamenti sotto casa o sul posto di lavoro della giovane. Episodi questi ultimi che avrebbero altresì spinto la ragazza a licenziarsi per paura e timore di vedersi continuamente l’ex davanti. Un escalation di molestie che non si sarebbero placate quindi nemmeno a fronte del cambio del numero di telefono da parte della presunta vittima, in tal contesto costretta pure a modificare le proprie abitudini di vita, come l’uscire di casa accompagnata dal proprio cane, “costringendo” così l’accusato a rivolgersi indebitamente pure al nuovo fidanzato di lei e ai suoi congiunti. Condotte in qualche modo addebitabili pure a un disturbo borderline della personalità, così come anche ammesso in aula dal padre dello stesso imputato e da valutarsi quindi in sede peritale a fronte di consulenza psichiatrica conferita nella seduta di ieri.