Piscina “Dugoni”, il futuro è ancora in bilico

MANTOVA Sembrava tutto risolto con il passaggio di mano nella gestione della piscina “Dugoni” dalla veronese Sport Management alla Prime, del gruppo spagnolo Forus. L’estate natatoria dei virgiliani si è riaperta ai primi di giugno rispettando gli impegni del sindaco  Mattia Palazzi, che ha cercato di ovviare al forfait della società scaligera, detentrice della concessione e diuna ventina di altri impianti sportivi su tutto il territorio nazionale, ma afflitta da forti debiti, che al 2018 (ultimo dato disponibile) ammontavano a circa 20 milioni.
Ma i problemi non sembrerebbero risolti del tutto. Anzi, teoricamente, già dal prossimo anno, potremmo essere al punto di partenza. Infatti Prime, nel contratto di affitto del ramo d’azienda stipulato con Sport Management precisa di farsi carico della gestione della piscina mantovana solo per 6 mesi, rinnovabili eventualmente per altri 6, ma senza accollarsi i debiti maturati dalla precedente concessionaria.
È stata Forza Italia a chiedersi quale fine farà il mega-progetto di ristrutturazione da 800mila euro del complesso di viale Monte Grappa approntato con sei anni di ritardo nel 2020 da Sport Management, dopo avere ottenuto la proroga della concessione sino al 2030. Un errore imputato da Palazzi alla giunta di centrodestra, ma che comunque grava come una spada di Damocle sul futuro della concessione. «Peraltro – commenta il capogruppo azzurro  Pier Luigi Baschieri – siamo tutti in attesa di conoscere la sorte della domanda concordataria pendente presso il Tribunale di Verona. Ad oggi lo stato di manutenzione della “Dugoni” parrebbe insufficiente, e gli interventi già preventivati non possono andare alle calende greche. Di certo – prosegue il consigliere – gli spagnoli non sborseranno un euro, in quanto la durata della concessione presa in affitto non giustifica quell’investimento nato per essere ventennale. E a pagarla sono sempre i mantovani, e i nodi vengono al pettine».