Rossi: il 2022 è il bilancio delle “cose inutili”

MANTOVA Bocciatura a 360 gradi. Il bilancio previsionale del sindaco Palazzi non va giù a Stefano Rossi (Mantova ideale e leader dell’opposizione), che già ha annunciato il voto negativo in aula per il centrodestra.
Rossi, lei ha già annunciato il voto contrario al bilancio di Palazzi. Perché?
«Facciamo una serie di valutazioni. Sono in preventivo azioni che io ritengo del tutto secondarie. Penso ai 2,5 milioni per riqualificare l’ex bocciodromo e farne un centro di aggregazione di cui nessuno ha mai sentito la necessità. Poi, 1,8 milioni per demolire il “magone” di Colle Aperto, cosa positiva, ma non certo per farne un centro sociale. Ulteriori 200 mila euro di manutenzioni del verde pubblico e arredi dei parchi… Insomma, tanti costi che finiscono per aumentare a dismisura la spesa corrente, e la spesa in conto capitale».
Il vicesindacpo Buvoli ritiene che questi tuttavia siano servizi alla città, non sprechi.
«Ho sentito il vicesindaco dichiarare che c’è difficoltà a contenere la spesa corrente proprio per il mantenimento di questi servizi, dai nidi gratis ai bus navetta (gratis per i non mantovani, visto che le navette costano 110mila euro l’anno), per non dire della grande implementazione del verde pubblico, che comporta una spesa di mantenimento di oltre 300mila euro, cui si aggiunge l’aumento dei costi per la sicurezza. Insomma, questa non è buona gestione, se i servizi finiscono per aumentare la spesa senza averne un sensibile ritorno».
Palazzi dice che i ritorni ci sono, visto che si va verso una Mantova eco-sostenibile.
«Se eco-sostenibile vuol dire andare verso i mezzi pubblici elettrici, ha già detto tutto il presidente dell’Apam Trevenzoli, il quale ha argomentato, in ragione dei costi, che un bus elettrico costa il doppio di un bus a metano (circa 500mila euro, con batterie che al ricambio costano 90mila euro). Oppure, se eco-sostenibile significa fare ciclabili per 8 milioni, a fronte di 3 soli milioni per il piano asfalti e marciapiedi, significa non avere la percezione di quanti usano la strada e di quanti usano le ciclabili. Non è difficile constatare che in città ci sono ciclabili sempre vuote e strade congestionate ma disastrate».
Tuttavia gli orientamenti Ue guardano alla mobilità eco-sostenibile.
«Questa insistenza a portare i cittadini a non usare l’auto, sino a mettere a pagamento l’unico parcheggio gratuito, io la vedo alla stregua di una violenza, non di una forma educativa. Il compito di un sindaco non è di imporre le sue scelte personali, ma di corrispondere alle esigenze dei cittadini. Se questi vanno in macchina, bisogna fare strade, non cartelli di divieti».

Nondimeno i cittadini gli hanno tributato un consenso al 70%.
«Posso fare l’elenco degli spot elettorali di Palazzi? Parto dalla Torre della Gabbia, la cui inaugurazione è rimandata di anno in anno. Stesso discorso per Palazzo del Podestà, del quale non si conosce la destinazione d’uso, né il reperimento di 8 milioni per completarne il recupero. Passiamo oltre. Guardiamo ai sottopassi ferroviari, per i quali, con buona pace degli annunci trionfalistici, mancano (e mancheranno sempre) almeno 34 milioni di euro. Parliamo di Mantova Hub? Del progetto iniziale, è rimasto poco, proprio per mancanza di fondi. Da 18 milioni si è passati a 34, che in cassa non ci sono. Persino i grandi progettisti, i “due Stefani” (Boeri e Mancuso) si sono dileguati».
Si direbbe che la sua sia una opposizione pregiudiziale
«Tutt’altro. In questo anno abbiamo visto dall’opposizione atteggiamenti ondivaghi, spesso in stile renziano da “ciocapiatt”. Mi aspetto un 2022 ancor più pirotecnico da parte di Palazzi, in quanto, come da più parti si dice, per lui ci sarebbe già pronta una nomination per Roma. Sarà curioso vedere come e quando si scatenerà la lotta per la sua successione».