Un quarto di secolo di maltrattamenti in famiglia: egiziano a processo

MANTOVA  Soprusi e vessazioni di ogni sorta perpetrati, in oltre un quarto di secolo, ai danni dei propri più stretti congiunti, vale a dire la moglie e i tre figli. A finire sul banco degli imputati, circa l’accusa di maltrattamenti in famiglia aggravata dalla continuazione temporale, un 55enne cittadino egiziano residente nel capoluogo virgiliano. I fatti a lui ascritti, occorsi tra Mantova e Cizzolo di Viadana, risalivano al periodo compreso tra la seconda metà degli anni ‘90 e la fine del 2019 quando, ormai sfinita dalle reiterate violenze subite e convintasi a lasciare il marito, la coniuge aveva presentato denuncia alla Polizia. Episodio scatenante l’avvio della procedura legislativa del “codice rosso” era stato infatti quello verificatosi il 20 novembre di quell’anno, giorno del 49esimo compleanno della donna. Per festeggiare con i propri figli la presunta vittima aveva deciso di comprare una torta ma a rovinare tutto ci aveva pensato, come sempre, l’imputato il quale, andato letteralmente su tutte le furie, aveva preso ad aggredire il resto dei familiari, minacciandoli di morte, nonché menando colpi con l’ausilio di una spranga di ferro. Stando alla ricostruzione inquirente, oltreché alla testimonianza della stessa moglie, escussa ieri in aula innanzi al collegio dei giudici, motivo scatenante tale reazione il timore, da parte sua, di venire denunciato quale “finto invalido”. Tra i vari episodi raccontati dalla persona offesa anche quello singolare che lo avrebbe visto obbligare moglie e figli ad andare a raccogliere in giro per la città i sacchi dei rifiuti organici in modo così da poter sfamare un maialino che gli era stato in precedenza regalato. Prossima udienza il 7 marzo 2024.