Una necropoli dietro Santa Barbara

MANTOVA Una sensazionale scoperta per la Mantova archeologica. Nulla di cui non si avesse sospetto, ma il ritrovamento va certo a conforto di tesi che per anni sono state oggetto di interventi da parte degli studiosi locali. Una vasta necropoli – ma meglio sarebbe dire camposanto – è emersa in queste settimane dagli scavi in corso negli immobili della Curia dislocati fra via Rubens, piazza Paccagnini e la parte retrostante delle case di via Tazzoli che confinano con via Teatro Vecchio.
A una prima stima, si parla di una quarantina di tombe, tutte censite e catalogate, dalle quali sono state estratte le reliquie dei sepolti. E già una prima datazione è possibile a stilarsi, dal momento che tale circondario racchiudeva alcuni importanti complessi paleocristiani, o comunque alto-medievali, demoliti in epoca gonzaghesca dal duca Guglielmo intorno agli anni 1580-’85 per fare posto alle case canonicali del complesso palatino di Santa Barbara.
Il grande progetto di Guglielmo, che avrebbe dovuto prodursi in un quadrilatero sacro sino al lago, a partire dal complesso di “corte nuova”, venne fortemente ridimensionato da suo figlio Vincenzo, ma non per quel tanto che comunque fece piazza pulita delle due chiese dedicate a Sant’Alessandro (martire romano) e ai santi Cosma e Damiano, oltre che di un battistero a doppio ottagono, le cui tracce furono scoperte e documentate nello studio dell’archeologo  Alberto Manicardi (l’ex sindaco di Quingentole), oggetto della sua tesi di laurea.
La quarantina di tombe rinvenute ora in via Rubens rientra certamente in questo contesto ecclesiastico medievale, forse anteriore all’anno mille, che presuppone un camposanto annesso ai due antichissimi centri di culto fatti demolire da Guglielmo per fare posto al più ambizioso complesso di Santa Barbara.
Le ossa sono state tutte catalogate e riposte in casse dagli esperti della Soprintendenza che ha sovrinteso agli scavi effettuati per fare posto ai garage di pertinenza delle abitazioni in fase di ristrutturazione. Presto per dire se, assieme ai resti umani, siano stati rinvenuti anche oggetti preziosi o quant’altro. Certo invece è che il ritrovamento dia conferma all’importanza del sito, aggiungendo un tassello di prove scientifiche a quanto sinora rientrava nel dominio delle ipotesi, soprattutto in tema di cristianità medievale che a Mantova dovette trovare un centro di grande importanza.