Utero in affitto, mozione presentata da Barbara Mazzali (Fdi) in Regione

MANTOVA “Ho presentato una mozione in Regione che impegna il presidente della Giunta regionale ‘ad attivarsi presso il sindaco di Milano Sala perché neghi lo svolgimento della manifestazione a Milano’ e ad attivarsi affinché non si svolga neanche ‘in altre città e territori della Regione Lombardia e a far sentire forte la voce dell’Amministrazione regionale contro questa pratica aberrante’.

Parliamo dell’evento ‘Un sogno chiamato bebè’ che si terrà a Milano il 21 e 22 maggio. La promozione pubblicitaria, pur non parlando esplicitamente della pratica dell’“utero in affitto” e della maternità surrogata, sostiene che l’evento consiste in un ‘vero luogo di scambio e condivisione’ che si rifà alle modalità organizzative delle edizioni svoltesi in precedenza a Parigi, Berlino, Monaco e Colonia, dove sono intervenuti gli attori della fertilità, ovvero medici ed esperti, che hanno presentato le diverse opzioni di trattamento disponibili, riferendosi esplicitamente anche a tale pratica. Questa orrenda pratica è vietata dalla legge italiana e che con sentenza n. 33 del 9 marzo 2021 la Corte Costituzionale ha recentemente riconosciuto che l’utero in affitto ‘offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane’. L’utero in affitto in Italia quindi è illegale e l’articolo 12 della Legge 40/2004 prevede la reclusione da tre mesi a due anni e una multa da 600.000 a un milione di euro per ‘chiunque in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità’.

Fratelli d’Italia ha più volte espresso pieno sdegno nei confronti di un’idea che chiede a una donna, a maggior ragione se vive in condizioni di povertà e marginalità, di vendere il proprio figlio per poter sopravvivere. E il neonato viene considerato come l’oggetto di una compravendita”.

Lo dichiara Barbara Mazzali, consigliere regionale di Fratelli d’Italia.