Visitatori a Mantova, cifre da paura: +350%

I musei comunali fanno il record storico. Code lunghe anche al Ducale

MANTOVA Non c’è dubbio: il tempo clemente e una buona politica di promozione seminata negli anni quest’anno hanno reso ottimi frutti. La città nel triduo pasquale si è riempita di presenze straniere, come documentano, sia pure con consuntivi più percettivi che aritmetici, anche alcuni gestori di bed and breakfast. In taluni casi, come nei principali musei civici, i flussi turistici hanno registrato un incremento dei biglietti prossimo alla quadruplicazione rispetto alle stesse giornate festive del 2018, che comunque avevano mantenuto positivo il trend sugli anni addietro.
Insomma, una iperbole che manda in solluchero gli amministratori, ma che ha gratificato anche una buona fetta di esercenti e commercianti, che hanno lasciato alzate le saracinesche nel week end e nel lunedì dell’Angelo.
I numeri definitivi dei musei cittadini sono eloquenti. A Pasquetta sono entrati in Palazzo Te 4.018 visitatori, contro i 922 della Pasquetta 2018, con un segno +335,8%. Di pari passo il Museo civico di Palazzo San Sebastiano, che ha visto ieri 1.680 biglietti staccati, contro i 367 del lunedì 23 aprile 2018 (+357,8%).
Nei giorni precedenti se ne erano avute comunque le premesse, benché nulla lasciasse immaginare l’exploit del lunedì santo, e a questo punto anche benedetto. La sommatoria della Vigilia con la Pasqua e la Pasquetta 2019 nella sola villa giuliesca ha computato 8.329 visitatori paganti. Negli stessi giorni dello scorso anno erano stati 7.763; dunque l’incremento registra un incoraggiante +7,3%.
Ma anche sul versante del principale polo museale cittadino, quello di Palazzo Ducale, le cose sono andate in parallelo. Il direttore  Peter Assmann attende i numeri definitivi, ma già trova nelle anticipazioni degli uffici i segnali di un “boom” pressoché assoluto: «Da quello che mi risulta – risponde il dirigente – i visitatori del nostro museo sono stati fra i 2.500 e i 3.000 al giorno negli ultimi festivi di Pasqua. Del resto, le code ogni giorno sono state ben visibili». E almeno per quest’anno non si sono avuti sentori delle abituali crisi col personale per le aperture nei festivi.