MANTOVA Con la firma del Trattato di Versailles del 1919 si chiude ufficialmente una delle pagine più tragiche della storia dell’umanità, per alcuni storici un’epoca intera. Gli anni immediatamente successivi alla fine della grande guerra si rivelano cruciali: alle speranze di una palingenesi politica e sociale si mescolano sofferenze acuite da sanzioni economiche insostenibili, risentimenti che sfociano in nuovi conflitti. Un’indagine cinematografica sulla complessa e frantumata realtà post-bellica è quella in programma da oggi al cinema del carbone nell’ambito di Verso il mondo nuovo, il ciclo di film e conferenze organizzato insieme all’Istituto mantovano di Storia Contemporanea su temi e questioni sorte nel contesto europeo degli anni venti e destinate a incidere sull’intero Novecento. La rassegna parte con L’armata a cavallo di Miklós Jancsó che ci porta nel pieno della lotta in Russia tra bolscevichi e controrivoluzionari. I prigionieri di guerra ungheresi scelgono di unirsi alla causa comunista (segnando idealmente la strada verso la breve e sofferta esperienza della Repubblica del Consigli), non senza rimanere contagiati dalla brutalità della guerra. Presenta il film Lorenzo Rossi dell’Università dell’Insubria e redattore di Cineforum. Si prosegue lunedì 18 novembre con La vita e nient’altro, capolavoro di Bernard Tavernier che vede Philippe Noiret nei panni del maggiore Dellaplane, incaricato del gravoso compito di identificare i caduti senza nome e di scegliere il Milite ignoto da sacrificare alla retorica nazionalista. Lunedì 25 novembre è la volta di un altro maestro del cinema, Carl Theodor Dreyer: Gli stigmatizzati – film tedesco del 1922 – è una tesa denuncia dell’antisemitismo dilagante nella Russia rivoluzionaria e in tutto l’est europeo. A chiudere il ciclo di appuntamenti (lunedì 2 dicembre) è Révolution école, il documentario di Johanna Grudzinska che ricostruisce la straordinaria stagione apertasi nel campo della pedagogia europea all’indomani della prima guerra mondiale: Maria Montessori, Celestin Freinet, Alexander Neill e molti altri educatori si scagliano contro la scuola come istituzione repressiva che educa alla sottomissione, proponendo teorie e pratiche volte all’emancipazione dell’uomo e alla costruzione di una cultura di pace. Introduce Francesco Codello, pedagogista e storico dell’educazione. Tutte le proiezioni si terranno alle 21.15. Ingresso: intero 7 euro, ridotto soci del cinema del carbone 5 euro.