Concerto di Natale del Coro Livia d’Arco in duomo

MANTOVA La Messa in Do maggiore KV317 per organo, coro, soli e orchestra, conosciuta come Messa dell’Incoronazione (Krönungsmesse) fu composta da Mozart nel 1979. Circa due anni prima aveva fatto il primo tentativo di sottrarsi al dominio asfissiante del suo “padrone”, l’arcivescovo di Salisburgo Hieronymus von Colloredo, per il quale ricopriva l’incarico di organista di corte. Tra il 1773 e il 1776 aveva composto una decina di messe, oltre ad altri pezzi sacri, nello stesso periodo nel quale compose i tre concerti per pianoforte ed orchestra, nei quali praticamente “fonda” un genere musicale fino ad allora privo di una reale consistenza formale. Ma nel ‘77, quando l’arcivescovo gli rifiuta la concessione di una licenza chiesta per tornare in Italia, il ventenne Mozart decide di rinunciare al “posto fisso” e diventare un “libero professionista” in cerca di occasioni di lavoro nelle quali poter liberare il suo genio creativo senza la pressione di un datore di lavoro esigente.
Accompagnato questa volta dalla madre non dal padre, il ventenne Mozart peregrinò tra Parigi, Mannheim e Augsburg per poi tornare a Parigi, dove la madre si ammalò gravemente e morì, lasciando Mozart nel più cupo sconforto. Per altro, sempre a Parigi, andò incontro ad una delusione d’amore derivante dalla relazione avuta con la giovane cantante Aloysia Weber. La vita, fino ad allora condotta nella condizione dorata dell’enfant prodige incomincia a presentargli il conto e a fargli conoscere il gusto acre del dolore.
Ritorna quindi a Salisburgo “agli ordini” del cardinale-padrone, dove resterà fino al 1781. È questa la fase nella quale Mozart scrive la Messa in do maggiore K317. L’opera si può annoverare tra le messe brevi: sidi una autentica perla del genio mozartiano, una sequenza di motivi melodici e armonici che si stampano nella mente di chi ascolta come altrettanti paradigmi della musica classica.
Questa composizione costituirà il brano centrale del Concerto di Natale del Coro Livia d’Arco, che, come da tradizione si terrà in Duomo la sera del 25 dicembre. Seguiranno due Sonate da Chiesa la n. 15 e la n. 16 (rispettivamente KV 328 e KV 329), risalenti allo stesso periodo creativo.
Il programma sarà introdotto dall’esecuzione di un celeberrimo Concerto per violino, archi e continuo di Antonio Vivaldi, l’Inverno uno dei quattro concerti che compongono le Quattro stagioni, che costituiscono le composizioni centrali del Cimento dell’armonia e dell’inventione del grande musicista veneziano.
La chiusura del concerto sarà riservata ad una novità assoluta per il pubblico mantovano: il canto natalizio The little Drummer Boy della musicista americana Katherine K. Davis (1892 – 1980) nell’arrangiamento di Eva Holm Foosnaes.
Come è noto il Coro Livia d’Arco ha la sua maestra in Antonella Antonioli. Per l’occasione sarà diretto dal maestro Michelangelo Rossi, che già lo scorso anno ha diretto il Concerto di Natale. Altri solisti saranno il violinista Federico Paolini, il soprano Antonella Antonioli, il contralto Marta Pluda, il tenore Angelo Goffredi, il basso Luca Bauce. L’evento, reso possibile grazie al contributo e al patrocinio del comune di Mantova, è ad ingresso libero.
Adelchi Scarano