Da Mantova a Roma tre mostre per ricostruire l’innovazione di Rubens

MILANO Rubens si presenta al mondo. D’accordo: si era già palesato secoli fa. E con un certo successo. Ma proprio in virtù di varie attinenze socio politiche rispetto ai tempi in cui operò l’artista fiammingo, ha preso forma il progetto espositivo ieri presentato presso la pinacoteca di Brera. Che vede in collaborazione Palazzo Te e Palazzo Ducale di Mantova, con la romana Galleria Borghese, come ieri illustrato durante l’incontro dal direttore di fondazione Palazzo Te Stefano Baia Curioni. In particolare la rassegna “Rubens a Palazzo Te, trasformazione e libertà”, mette in evidenza alcune tappe fondamentali della vita e del lavoro di Rubens, come chiarito dalla curatrice Raffaella Morselli. E il suo approccio all’arte rinascimentale, che l’autore reinterpreta e trasformata. Diversi i prestiti illustri in arrivo per l’occasione: “San Michele espelle satana e gli angeli ribelli” dal Museo Thyssen-Bornemisza e “Achille scoperto tra le figlie di Licomede” dal Prado, tutte e due lavori di Rubens; “La curiosità di Psiche”di Jacob Jordaens Dall’Anversa Phoebus Foundation e le “Le nozze Peleo e Teti” di Jan Brueghel il Vecchio dalla National Gallery di Danimarca.
Per la direttrice di Galleria Borghese Francesca Cappelletti e Lucia Simonato, co curatrice della rassegna “Il tocco di Pigmalione”. Rubens e la scultura a Roma”, quello di Rubens nelle sale del museo capitolino è un ritorno. Che passa dalla confluenza tra l’arte antica e le immagini del pittore, a confronto con la scultura di Bernini. Come punto di partenza per un nuovo progetto rivolto proprio al viaggio: un percorso che Rubens porta dalla tradizione all’innovazione tramite un linguaggio sofisticato e al contempo semplice.
A Palazzo Ducale, come sottolineato dal direttore Stefano L’Occaso, l’evento espositivo è occasione per consentire una migliore comprensione della Pala della Santissima Trinità di Rubens – parte di un ciclo di tre enormi tele – , ricostruendo in modo più chiaro l’identità stessa del lavoro, contestualizzandolo in ambito mantovano e italiano.
Le mostre mantovane saranno visibili dal 7 ottobre al 7 gennaio, la rassegna romana dal 14 novembre al 18 febbraio.
Ilaria Perfetti