Il clero “in rosa” negli scatti di Nausicaa Giulia Bianchi

MANTOVA Inaugurata ieri alla Casa del Rigoletto un’altra tappa della Biennale della Fotografia Femminile, organizzata dall’associazione culturale La Papessa, con il patrocinio di Comune e Provincia di Mantova. Come spiegato dalla presidente dell’associazione Anna Volpi l’esposizione era prevista per la manifestazione del 2020, ma gli eventi sono stati poi scaglionati nel tempo, a causa dell’emergenza sanitaria. Così è ora possibile osservare e studiare, è il caso di farlo, l’iniziativa “Women Priests Project”, con le immagini realizzate dalla fotografa Nausicaa Giulia Bianchi. Un progetto, come sottolineato dall’assessore Alessandra Riccadonna, che fa emergere professionalità femminili in un settore ancora in prevalenza maschile, che parla di ribellione e tiene desto l’interesse in merito alla parità di genere. Tema della mostra, infatti, è proprio l’ordinazione di sette donne prete, avvenuta nel 2002 su una nave da crociera, lungo il Danubio, come illustrato dalla direttrice artistica Alessia Locatelli. Dalla conoscenza con queste donne e dalla raccolta delle loro e di altre testimonianze nasce il lavoro di Bianchi, portato avanti per anni. Leggendo i quotidiani statunitensi, infatti, Nausicaa Giulia ha scoperto l’esistenza di queste donne e da lì ha iniziato ad approfondire la questione, solitamente taciuta al grande pubblico: oggi il movimento di suffragette che mette in atto la disobbedienza religiosa a favore dell’ordinazione di donne conta oltre 215 preti e 10 vescovi in tutto il mondo e diverse cerimonie si tengono senza l’intervento del Vaticano. Per sviluppare il progetto Bianchi non ha ricalcato lo stereotipo ecclesiastico maschile, puntando invece a immagini ispirate al nuovo millennio, al futuro, a un cattolicesimo diverso. Sempre ieri, inoltre, sono state inaugurate altre due mostre della Biennale della Fotografia Femminile, alla presenza dell’assesore Chiara Sortino, quelle delle vincitrici nel campo foto portfolio di Italy Photo Award: si tratta di “Wish it was a coming out”, di Melissa Ianniello, e “Opera nostra” di Mc2, ossia un duo creativo nato a Milano nel 2018, composto da Maria Chiara Maffi e Chiara Giancamilli. Temi dei lavori l’omosessualità nella terza età, compreso il ruolo sociale dell’anziano, e l’inquinamento delle acqua prodotto dall’uomo. Le esposizioni sono visibili a tutti, passando sotto il portico delle Pescherie di Giulio Romano, fino al 30 agosto.