Mille Miglia, il fascino d’altri tempi in piazza Sordello

MANTOVA Anche quest’anno il carosello delle auto d’epoca si è aperto con le vetture OM, ben 11 esemplari “certificati” sopravvissuti dopo nove decenni, per ricordare la prima vittoria nel 1927 della casa bresciana. E stato poi un susseguirsi incalzante di marche prestigiose (dalla Bugatti all’Amilcar, dall’Alfa Romeo alla Mercedes) che hanno lasciato i numerosi spettatori con il fiato sospeso. E non sono dunque mancati calorosi e coinvolgenti applausi per i 430 equipaggi, provenienti da tutti i continenti, che fino a sabato si cimenteranno per oltre 1.700 chilometri in un centinaio di prove speciali che serviranno per decretare il vincitore della 37ª edizione rievocativa.
La Casa del “Biscione”, come nella precedente edizione, è risultato il marchio più rappresentato con ben 44 vetture in gara, oltre ad essere sponsor dell’automotive.
La Mille Miglia ha anche celebrato i cento anni della Carrozzeria Zagato di cui abbiamo visto transitare 10 esemplari unici, di varie marche, “vestiti” dalla storica carrozzeria milanese. Su uno di questi ha sfilato anche Andrea Zagato, nipote del fondatore.
Molto partecipata questa edizione dai grandi piloti di automobilismo. A sorpresa è transitato Antonio Giovinazzi, pilota ufficiale della squadra di F1 dell’Alfa al volante di una Giulia Competizione. Sulla vettura storica, l’Alfa 6C Pescara Spider del ’35, si è presentato al volante il pilota romano Emanuele Pirro, già vincitore di 5 “Le Mans”.
Dopo un anno di assenza, applauditissimo Arturo Merzario su Alfa 6C 1750. Sulla 1900 SS del “Biscione” è transitato Prisca Taruffi con Savina Confaloni (tra i più fotografati). Al volante di una Mercedes-Benz, per la 29ª volta consecutiva, c’era il veterano Jochen Mass, mentre per la 9ª volta sta gareggiando Bernd Maylander, l’uomo della Safety Car in F1. Abbiamo visto in gara anche i piloti Miky Biasion sulla spettacolare Ferrari 250 MM, Cristian Geistdorfer su Porsche 356 A, entrambi Campioni del Mondo Rally. Molto applauditi anche i due famosi chef Joe Bastianich e Carlo Cracco.
Passando ai top drivers, la gara si prospetta combattuta fino all’ultimo centesimo di secondo. Favoriti d’obbligo sono i vincitori uscenti Tonconogy-Ruffini (ieri però penalizzati da un problema al ginocchio della signora), ma Vesco-Guerini sono partiti a tutto gas e mirano al tris. Da seguire anche Moceri-Bonetti, Riboldi-Sabbadini, Fontanella-Covelli, Belometti-Vavassori, Sisti-Gualandi e gli argentini Erejomovich-Lianos.

Attilio Facconi