Sveglia alle 7 e poi via per un tour de force tra eventi e (pochi) momenti di relax: ecco la giornata dei volontari

MANTOVA Da sette anni Nicolò Gibelli fa il volontario per Festivaletteratura e altri 700 ragazzi, come lui, continuano in questa missione culturale di volontariato.
Quest’anno il 23enne della redazione e laureando in giurisprudenza a Bologna ha condiviso con il nostro giornale la routine della manifestazione.
Il giovane mantovano ha sottolineato come ogni anno torni al Festival mosso dal profondo spirito di collaborazione nonostante il ricco calendario della cinque giorni di manifestazione. La sveglia collettiva è generalmente puntata alle 7.30. Dopo avere indossato la propria maglietta ed il pass riconoscitivo blu ci si sposta verso le proprie location. «Si raggiunge il proprio reparto di afferenza, la postazione è sempre fissa nel corso dei 5 giorni del Festival», spiega il volontario.
Il lavoro comincia, nel caso della mensa di via Frattini, al giardino della scuola Sacchi, già alle 9.30. La durata dei turni varia, invece, in base alla mansione: si parte, comunque, da un minimo di 4 ore al giorno.
Il pranzo è pagato dal comitato organizzatore del Festival. Le lunghe tavolate di via Frattini si riempiono per il boccone frugale sia per pranzo che per cena.
Secondo uno dei volontari è poi buon costume radunarsi tutti dopo cena, magari presso un bar di piazza Broletto, per brindare con il famoso drink denominato “Pugile”. La bevanda alcolica sarebbe una sorta di Negroni che, oltre a gin e Campari, miscela anche ingredienti misteriosi. Al gusto è una sorta di benzina senza piombo.
La sveglia successiva sarà per le ore 7 pronti a ripartire per un’altra lunga ed emozionante giornata.
Un’esperienza che si concluderà domenica sera con la festa dei volontari: la cena sarà a base di risotto. L’incontro conclusivo sarà in mensa alle ore 20, dove ogni reparto di lavoro animerà l’evento. (vlp)