Appello a Fleximan: “Taglia anche il semaforo di Mottella”

SAN GIORGIO BIGARELLO – Ti aspettiamo a Mottella per tagliare quel maledetto semaforo che multa anche con la luce arancio. Una vera macchina mangia soldi! Aiutaci!». L’ombra di Fleximan, l’ormai noto “giustiziere” degli autovelox, si allunga fino al Mantovano, tanto che qualcuno (o più di uno) nel weekend ha pensato di diffondere decine di volantini per invitarlo a fare lo stesso con i semafori. O meglio: con uno in particolare. L’ignoto appello non è ovviamente passato inosservato. Se ne sono subito accorte le persone che ieri sera avevano lasciato le auto nei parcheggi dell’Old Wild West e del Burger King, ma anche al Boma, vicino alla Favorita e al MediaWorld.
L’artefice del volantinaggio si presume sia qualche automobilista sanzionato per essere passato allo scattare del rosso (o con l’arancio, come si evince dal contenuto della protesta) all’incrocio semaforico di Mottella, tra la Legnaghese e via Matteotti, nel Comune di San Giorgio Bigarello. È risaputo, infatti, che chi attraversa del tutto l’incrocio o si ferma poco oltre la fascia d’arresto non ha scampo. Non pochi, va detto, si sono lamentati del fatto che il verde non durerebbe abbastanza e che in passato qualcuno in colonna si sarebbe visto recapitare la sanzione per aver “liberato” l’incrocio al momento in cui l’arancio si tramutava in rosso. Tempi, va detto, giudicati idonei in base alle perizie fatte dalla Polizia locale. In quell’intersezione le stime parlano di un flusso giornaliero di veicoli all’incrocio che arriverebbe a sfiorare quota 30mila. La questione è però un’altra, perché qui siamo di fronte ad una narrazione al limite del surreale quanto curiosa che si va costituendo di settimana in settimana, al punto da diventare oggetto di attenzione nazionale con il rischio concreto di spirito di emulazione, come del resto si è visto anche sabato notte a Guidizzolo. Dal primo autovelox abbattuto a Bosaro, in provincia di Rovigo, Fleximan, dal nome dello strumento che impiega per tagliare i pali metallici, ne ha “fatti fuori” una ventina. E come si è visto adesso c’è pure chi lo invita su “commissione”. L’imbarazzo ci sta tutto nel dover giustificare o condannare quanto sta avvenendo in queste settimane nelle strade di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Alcuni vedono le sue azioni come atti di ribellione verso le «vessazioni degli Enti locali», mentre altri lo considerano un criminale che mette a rischio la sicurezza stradale e la prevenzione degli incidenti. La discussione continua, ma una cosa è certa: la sicurezza delle strade deve rimanere una priorità.

Matteo Vincenzi