Si è spenta Franca Bertazzoni, gestì per decenni lo storico bar Centrale di Villimpenta

VILLIMPENTA – Ha destato sincero cordoglio nella comunità di Villimpenta la notizia della morte di Franca Bertazzoni, vedova Mantovani, storica titolare dell’ex bar Centrale di piazza Roma. Aveva 88 anni ed è deceduta a seguito di una complicazione mentre si trovava ricoverata per accertamenti in una clinica di Parma, dove dal 2002 si era trasferita insieme alla figlia Federica e alla mamma Matilde.
Originaria di Novellara, si spostò prima a Pegognaga, quindi a Mantova e infine a Villimpenta, dove dal 1972 cominciò ad affiancare il marito Loris nella gestione del bar, supportata della madre (le pizzette con capperi e acciughe che sfornava alla domenica in occasione del mercato hanno “sedotto” i palati di generazioni di villimpentesi) e successivamente anche dalla figlia. Il locale, che si trovava nel cuore del centro paese, abbassò per sempre le serrande all’inizio del nuovo millennio e probabilmente in quel momento si comprese che stava cambiando qualcosa anche nel tessuto commerciale-sociale di Villimpenta. Quell’esercizio, grazie alla verve e al carisma della signora Franca potrebbe entrare di diritto nel romanzo di Stefano Benni. Era l’epopea dei bar e dei negozi, di località di provincia ancora orgogliosamente autosufficienti. Lo spettro di centri commerciali e ipermercati era lontano, così come la desertificazione che ne sarebbe seguita. Il Centrale era diventato un luogo di aggregazione e di scambio intergenerazionale. Al bar della Franca, la cui generosità era un’altra sua riconosciuta caratteristica umana, sono nate tante amicizie e condivisi bei momenti in compagnia. Divenne anche la confidente di molti giovani, che le raccontavano delle loro vite e dei loro problemi, ma anche degli adulti. Luogo per diventare opinionisti e crearsi una fazione, talvolta di animate discussioni. E quando qualcuno esagerava, era lei a rimetterlo in riga, magari con una battuta spezza-tensione. Quante partite di calcio guardate tutti insieme, quante briscole, ramini e tressette, poi di biliardo e flipper. Da quando ha chiuso passare vicino a quel portichetto che un tempo lo ospitava è molto triste. Con la scomparsa della signora Franca lo è ancora di più.

Matteo Vincenzi