MANTOVA Danni stimati per circa 12 milioni di euro sulla produzione lorda vendibile nelle province di Brescia, Cremona e Mantova per il proliferare della cimice asiatica, nuovo flagello dell’agricoltura del Nord Italia. Le stime fornite da Cia Est Lombardia vedono Mantova come la provincia più colpita con danni stimati di 5 milioni di euro. Seguono Brescia con 4 milioni di euro e Cremona con 3 milioni di euro. Dopo aver colpito duramente Emilia Romagna e Veneto, il parassita si è diffuso a macchia d’olio nelle regioni vicine, a partire proprio dalla Lombardia. Cia Est Lombardia lancia l’allarme sul fenomeno, sottolineando l’aumento dilagante nel 2019 degli attacchi dell’insetto. Colpiti in particolare pereti, meleti, piantagioni di kiwi, pesche e nettarine. Le perdite vanno dal 30% all’80%, ma si registrano casi di aziende che lamentano la perdita dell’intera produzione. Danni maggiori alle colture non protette da reti, ma attacchi si registrano anche negli impianti totalmente chiusi. Nelle scorse settimane il tema è stato portato dal presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino, all’attenzione del premier Giuseppe Conte e delle parti sociali. Le richieste avanzate da Cia-Agricoltori Italiani sono lo stanziamento di risorse adeguate a indennizzare le aziende danneggiate e un maggiore finanziamento della ricerca scientifica per trovare soluzioni che non siano solamente emergenziali. Tra queste, l’avvio della sperimentazione in campo con l’antagonista naturale della cimice asiatica, la cosiddetta vespa samurai.