Da Confagricoltura altro no all’impianto di rottami di auto

SORGA’ (Vr) – Non c’è rimodulazione che tenga. Anche i giovani di Confagricoltura ribadiscono la propria contrarietà al mega insediamento di car fluff che la società Rottami Metallici Italia (Rmi) preme per realizzare in località De Morta, a Pontepossero di Sorgà, praticamente a poche centinaia di metri dal confine Mantovano. La modifica del progetto iniziale da parte della società di Castelnuovo del Garda (notizia anticipata dal nostro giornale lo scorso 6 marzo), presentata alla Regione Veneto la settimana scorsa, prevede essenzialmente una diminuzione della durata di vita della discarica, dei quantitativi di rifiuti conferiti e una riduzione della superficie interessata alla discarica. Ma la sostanza non cambia.
«Anche il nuovo progetto, modificato e rimodulato, non ci soddisfa – afferma Piergiovanni Ferrarese, presidente dei giovani di Confagricoltura Veneto e Verona. «La superficie dedicata alla discarica rimane infatti ancora molto alta e i rischi permangono. Non cambiano, quindi, le nostre ragioni di contrarietà alla realizzazione di questo impianto sia in merito alla fragilità idrogeologica del territorio, sia sui possibili danni alle coltivazioni di Igp presenti sul territorio, dal riso al radicchio, ma anche a mele, pesche, kiwi, ortaggi, cereali e proteoleaginose. Importante anche la zootecnia con gli allevamenti di bovini da latte e da carne, oltre che di suini e avicoli».
Va ricordato che il territorio in oggetto, a cavallo tra Veronese e Mantovano, è a vocazione tradizionalmente agricola. «Ci sono aree industriali più idonee, dove non si andrebbe a stravolgere un paesaggio per realizzare una discarica così impattante, che obbligherebbe a modificare anche la viabilità – insiste Ferrarese -. Abbiamo dialogato con molti rappresentanti istituzionali per sensibilizzare su questa delicata questione, dai consiglieri regionali Filippo Rigo ad Alberto Bozza, ma anche figure di caratura nazionale come il senatore Luca De Carlo e internazionali come l’eurodeputato Paolo Borchia».

Matteo Vincenzi