In salvo i lavoratori dell’Unilever: al posto dei dadi la maionese

HINTERLAND Poi taluni si offendono se non smettiamo di osservare che certe regioni vanno ad una velocità doppia – e forse anche più – rispetto ad altre. Lampante è il caso dello stabilimento Unilever di Sanguinetto, in provincia di Verona, dove vengono prodotti i celebri dadi Knorr. Come i nostri lettori ricorderanno, la multinazionale olandese-britannica, dal 2000 proprietaria dello storico brand, aveva deciso di cessare la produzione dei classici dadi “dry” nello stabilimento di Sanguinetto – dove peraltro lavorano anche una ventina di mantovani – per delocalizzare in Portogallo dove il costo del lavoro è inferiore. E il destino sembrava segnato con l’avvio della procedura di licenziamento collettivo per 77 addetti. Ma dopo il tentativo dei sindacati, è stata la Regione Veneto a fare sentire tutto il proprio peso politico. Si è così intavolato un accordo, negoziato dall’assessore regionale  Elena Donazzan , che – notizia di mercoledì – ha portato alla fumata bianca. Questo significa che lo stabilimento di Sanguinetto non chiuderà, con l’unica differenza che al posto dei dadi verrà prodotta la maionese. La multinazionale sposterà nell’impianto veronese la produzione della maionese, finora svolta in Austria da un terzista. Dei 77 esuberi iniziati oltre 15 stanno maturando i requisiti per andare in pensione anticipata. Nel negoziato tra azienda e Regione – che per gestire l’unità di crisi si è affidata all’esperto   Mattia Losego  – è stato inoltre stabilito che la prima coprirà anche gli eventuali gap contributivi. Altri 15 rientreranno a breve al lavoro per seguire i corsi sui nuovi processi di produzione della maionese, mentre ulteriori 5 lavoratori rientreranno a Sanguinetto da gennaio per lo sviluppo delle varie salse da commercializzate.
Gli altri lavoratori saranno assorbiti in altre aziende del territorio, a cominciare dalla Coca Cola di Nogara. Un modello di ricollocamento che dovrebbe essere da esempio anche a Roma.

Matteo Vincenzi