La Boni nel progetto con l’ospedale di Mantova

SUZZARA Dopo appena trenta giorni dall’insediamento, è già tempo di tracciare il primo bilancio per il nuovo consiglio di amministrazione della fondazione Boni, guidata da Luca Talarico che, con l’occasione, ha anche presentato ufficialmente gli altri componenti il cda: Nicoletta Trentini, Daniele Alberini, Roberto Bezzi e Roberta Rasio.
«Quando ci siamo insediati abbiamo trovato un buon bilancio, lasciatoci in eredità dal cda uscente diretto da Dante Andrao – spiega Talarico -. Questo è stato un buon punto di partenza. Abbiamo attivato sin da subito i contatti con l’ospedale di Mantova per quanto riguarda i reparti di cure palliative e pneumologia, aprendo ad eventuali collaborazioni, soprattutto alla luce di quanto accaduto nei mesi scorsi. E, in questo caso, desidero sottolineare lo straordinario lavoro che hanno fatto e continuano a fare i nostri dipendenti».
Ad oggi la Boni è un struttura completamente “Covid free”, attrezzata e pronta ad affrontare eventuali ritorni di fiamma del virus; ma, oltre a questo, quali sono i primi concreti passi mossi dal nuovo consiglio di amministrazione? È stata adottata una procedura specifica (applicata a tutte le rsa) per permettere l’incontro tra parenti e ospiti della struttura, gli ingressi sono contingentati per un massimo di dieci nuovi utenti ogni quattordici giorni sino al completamento dei posti disponibili. Inoltre, notizia delle ultime ore, il dottor Massimo Franchini, direttore del servizio trasfusionale del Poma, ha comunicato ai vertici della Boni l’ammissione della rsa al progetto di ricerca Rescue, che prevede consulenze specialistiche dei medici dell’ospedale di Mantova agli ospiti della rsa suzzarese.
Intanto si sta tracciando un solco ambizioso ed importante: «Punteremo con decisione sul controllo capillare della qualità dei servizi – commenta la vicepresidente Trentini -, cercando di migliorarli sempre più e di ridurre gli sprechi in maniera sempre maggiore». Federico Bonati