L’unione “Terre d’Oglio” si è sciolta. Sarasini: “Tre comuni poveri non ne fanno uno ricco”

OGLIO PO Il sodalizio formale che legava sotto l’egida dell’unione “Terre d’Oglio” i comuni di Commessaggio, Gazzuolo e San Martino dell’Argine si è sciolto mantenendo una sostanziale volontà di collaborazione.
Il sindaco di Commessaggio,   Alessandro Sarasini , spiega che le diversità tra tre enti apparentemente simili sono state in effetti un ostacolo, ma non solo: «Tre comuni poveri non ne fanno uno ricco – sentenzia il primo cittadino – c’erano problemi organizzativi a cui poi si sono aggiunti anche quelli economici. Noi abbiamo bisogno di personale, San Martino di risorse e Gazzuolo sta nel mezzo. Dovevamo chiudere il 31 dicembre, ma abbiamo anticipato perché comunque manterremo in convenzione i servizi».  Loris Contesini , eletto a Gazzuolo conferma che il gioco, allo stato attuale, non vale più la candela perché l’unione non è attualmente una scelta vincente. «Si tratta di una scelta condivisa in quanto la convenienza non è più legata a questa formula dove gli oneri aumentano rispetto ai contributi quindi ognuno può tracciare il proprio percorso amministrativo cercando risorse ad hoc per la propria realtà senza più vincoli. Un bilancio? In questi anni – continua Contesini – è positivo perché abbiamo ottenuto contributi che singolarmente non avremmo ricevuto, va detto che attualmente gli adempimenti relativi all’unione si erano fatti troppo gravosi e quindi insostenibili». Anche il sindaco  Alessio Renoldi , che amministra San Martino dall’Argine concorda che i tempi fossero maturi per la chiusura. «A livello nazionale l’istituzione di queste realtà non è stata seguita con determinazione. Le unioni, purtroppo, hanno visto calare sensibilmente i bandi dedicati – conclude Renoldi – perciò conviene iscrivere progetti singolarmente e non più sotto il tetto comune. Questo non toglie – conclude – l’ottimo rapporto e la condivisione di molte tematiche che sottolineano la collaborazione tra i tre enti».

Alessandro Soragna