Palafarina, la minoranza di Viadana vuole un sopralluogo urgente

VIADANA – Fare un sopralluogo urgente al Palafarina vista l’annunciata fine dei lavori – garantita per il 18 luglio – per verificare l’effettivo stato del cantiere. Questo quanto chiesto da tutti i consiglieri comunali di minoranza che domandando poi all’amministrazione ulteriori chiarimenti sulle spese.
La fine dei lavori al Palafarina era stata più volte annunciata salvo poi essere smentita e rimandata ma ora, colpi di scena esclusi, la chiusura del cantiere dovrebbe essere imminente: era stato proprio l’assessore ai lavori pubblici Ivan Gualerzi ad annunciare in consiglio comunale la conclusione dei lavori per il 18 luglio. Data che non è stata dimenticata dai consiglieri di minoranza che ora intervengono compatti: «a garanzia dei cittadini viadanesi, abbiamo chiesto al sindaco, all’assessore competente e al presidente del consiglio comunale per tale data o per il giorno successivo (visto che il 18 luglio cade in domenica) di poter svolgere un sopralluogo con i tecnici responsabili per verificare in presenza l’ultimazione dei lavori, cosa di cui nutriamo più di qualche dubbio osservando “da fuori” la situazione del sito con sempre poche persone presenti sul cantiere a lavorare». Poche speranze, insomma, e tanti dubbi da parte dell’opposizione. Preoccupazioni che nascono anche dai costi aggiuntivi determinati dallo slittamento dei lavori, la cui conclusione era inizialmente prevista ad aprile ma poi poi posticipata dal Comune: «speriamo – continuano dalla minoranza – che questa chiusura lavori spostata nuovamente al 18 luglio non sia una banale scusa per non far pagare le penali alla ditta costruttrice. L’assessore Gualerzi ha dichiarato che la ditta costruttrice chiede come riserve ulteriori circa 250mila euro e se banalmente proviamo a calcolare le penali dall’1 aprile al 18 luglio (inizio aprile data in cui l’amministrazione ha concesso l’ulteriore proroga al 18 luglio, e che Gualerzi ha confermato sempre nell’ultimo consiglio l’intenzione di applicare gli indennizzi a favore del Comune), risultano circa 243mila euro, casualmente simile a quanto oggi l’azienda chiede come ulteriore integrazione al contratto».