Ponte di San Benedetto, la crisi di governo ”congela” gli emendamenti

SAN BENEDETTO – on bastassero le mille vicissitudini attraversate finora, ora anche la crisi di governo protrebbe avere ripercussioni sul cantiere del ponte di San Benedetto. Le dimissioni presentate dal premier Mario Draghi hanno, de facto, congelato gli emendamenti al decreto aiuti che, come noto, erano stati presentati dai deputati Alberto Zolezzi (M5S), Andrea Dara (Lega) e da un gruppo di senatori del Pd per ottenere il commissariamento del cantiere. I parlamentari mantovani succitati non nascondo un misto di preoccupazione e disorientamento.
Zolezzi, che aveva presentato anche una interrogazione a due ministeri, ritiene senza mezzi termini che la decisione di Draghi può avere conseguenze anche sull’approvazione degli emendamenti mentre Andrea Dara non nasconde il fatto che al momento non vi siano certezze su una eventuale data di approvazione. Che, a questo punto, è incerta sia nel se che nel quando. Tuttavia, ha aggiunto lo stesso esponente del Carroccio, gli emendamenti proposti sono molti e una discussione e successiva approvazione di altri è avvenuta. La speranza, quindi, è che se la crisi si trascina ancora senza arrivare a un punto di non ritorno – che sarebbe quello dello scioglimento delle camere – si possa sperare di vedere calendarizzate le discussioni di questi emendamenti ormai attesissimi nel territorio dell’Oltrepò mantovano. Individuati ormai come unica soluzione per fare uscire il cantiere dallo stallo.