Prima l’ok poi il dietrofront: niente fondi per la Torre Civica di Ceresara

CERESARA – Prima l’annuncio in consiglio comunale, e – a breve distanza – sui social, poi il rapido dietrofront dopo la scoperta, da parte di un consigliere d’opposizione, che i fondi per la riqualificazione della Torre Civica che sarebbero arrivati dalla Regione, in realtà non erano affatto stati assegnati. E ora, tra maggioranza e minoranza di Ceresara, è scoppiata la poolemica.
A margine dell’ultimo consiglio comunale, il sindaco di Ceresara Simone Parolini aveva comunicato – tra la sorpresa dei presenti – l’arrivo di un contributo regionale di 260mila euro da destinare per la riqualificazione della Torre civica di piazza Castello, luogo attualmente utilizzato dal Comune e dalle associazioni locali per ospitare mostre pittoriche e iniziative culturali. L’annuncio aveva trovato immediato spazio anche sulla pagina Facebook del Comune di Ceresara. Un “obolo” inatteso, ma comunque accolto con comprensibile compiacenza da tutta la cittadinanza. Sennonché al mattino seguente il consigliere di minoranza Daniela Ghidini si è presa la briga di consultare le delibere regionali di riferimento, appurando, invero, che Ceresara non rientrava tra i Comuni finanziati in questa tranche di bandi. «Qualcosa effettivamente non mi tornava – spiega la Ghidini – e così dopo aver visionato gli atti ed essermene ulteriormente accertata con i contatti in mio possesso, è stata ristabilita la veridicità dei fatti: e cioè che la somma data per acquisita dal sindaco e dal gruppo Passione Civica non era mai stata finanziata». A distanza di qualche ora l’amministrazione si vedeva così costretta a cancellare il post, facendo rientrare la vicenda nei binari dell’attinenza. Ironica la chiosa del consigliere di opposizione: «Un suggerimento a chiunque dell’attuale della maggioranza ambisca a ricandidarsi alle prossime elezioni: prima di spendersi pubblicamente con annunci trionfalistici, sarebbe meglio imparare a leggere le delibere regionali o comunque appurarne l’autenticità consultando le sedi opportune».

MATTEO VINCENZI