Smaltimento rifiuti a Pozzolo: dannoso per aria, acqua e troppo vicino alle case

MARMIROLO – Il legale rappresentante del Comitato “No discarica nella ex Cava Nuove Strade”, Paolo Stanghellini, ha inviato e sottoposto all’attenzione della Struttura Valutazioni di Impatto Ambientale di Regione Lombardia, osservazioni circostanziate in merito al progetto di costruzione e all’esercizio di un impianto di smaltimento di rifiuti contenenti amianto a Pozzolo. «Le osservazioni riportate a fronte dell’esame della documentazione prodotta dalla ditta titolare Ammit per la realizzazione di tale progetto – spiega Stanghellini, che è anche consigliere di minoranza del gruppo ‘Patto per Marmirolo’ – evidenziano prima di tutto una carente analisi dei rischi connessi con la realizzazione del progetto, nonché concrete condizioni di incompatibilità ambientale con le caratteristiche agricolo-naturalistiche del territorio interessato. L’insediamento dell’impianto risulta, infatti, adiacente a terreni ad uso agricolo, è prossimo all’oasi naturalistica del Parco del Mincio, da cui è separato dalla sola sede stradale SP 21, è prossimo alla ciclo via Mantova – Peschiera Eurovelo 7 su cui si innestano la Ciclovia del Sole ed il percorso naturalistico ‘Fede e solidarietà’, finanziati con fondi regionali. Va considerato, poi, che l’impianto risulta contiguo alle borgate “Carigada” e “Campagnazza”, di impronta agricola, con la presenza di allevamenti e maneggi». L’impianto inoltre risulta prossimo all’alveo del fiume Mincio e del canale artificiale Scaricatore Pozzolo-Maglio, le cui acque sono impiegate per l’irrigazione delle colture limitrofe. Nelle osservazioni si legge che l’ insediamento in questione comporta diversi rischi in termini di emissioni in atmosfera, immissioni idriche, sonore ed aumento del traffico veicolare, che risulta incompatibile con le caratteristiche del territorio circostante l’impianto stesso. «Nella scheda di progetto – sottolinea Stanghellini – si indica che l’ impianto dista 6,9 Km da Marmirolo: un’informazione incompleta dal momento che non tiene in adeguata considerazione la prossimità dei centri abitati di Pozzolo, Marengo e Massimbona, rispettivamente a 1,5 Km e 1,4 Km e 3 Km dall’impianto. Nelle osservazioni al progetto si evidenzia inoltre che”i centri abitati di Pozzolo e di Massimbona, nonché le succitate abitazioni ad uso civile prospicente l’impianto non sono servite dall’acquedotto e l’approvvigionamento di acqua per uso civile avviene a mezzo di pozzi artesiani. Condizione, rileva il firmatario del testo, che espone la popolazione ad un potenziale rischio di salute pubblica in caso di infiltrazione».