Conosciamo il gruppo 9 ovvero i cani da compagnia

Andiamo oggi a trattare il gruppo 9 della categorizzazione ENCI; questo può essere definito
un “gruppo calderone” all’interno del quale inserire tutti i cani non raggruppabili negli altri.
– Bichons e affini (che tratteremo in questo articolo). Tutti i cani appartenenti a questa
sezione sono, in definitiva, molto simili e si caratterizzano per minimi dettagli.
– Barboni
– Cani belgi di piccola taglia
– Cani nudi
– Cani del Tibet
– Chihuahua
– Spaniel inglesi da compagnia
– Epagneul giapponesi e pechinesi
– Spaniel nani continentali
– Kromforhlander
– Molossoidi di piccola taglia

BICHON A POIL FRISE Storia ed origini.

Cane dalle doppie origini nobili e umili. Cane molto amato dalla nobiltà francese, spesso presente nelle corti reali; veniva anche impiegato come cane da compagnia per i marinai che li utilizzavano per cacciare topi e come merci di scambio. L’origine di questa razza sono contese tra Francia, Spagna e Belgio. Tra il 1551 e il 1589, in Spagna regnò Enrico III di Francia, appassionato di questa razza; grazie alla visibilità datagli dalla famiglia reale, molti pittori spagnoli, tra cui Francisco Goya, cominciarono a dedicargli opere artistiche. Rimase popolare tra la nobiltà anche durante il Rinascimento, per poi quasi scomparire nell’Ottocento. In questa fase, si diffuse nei circhi, impiegato per la sua capacità nell’eseguire esercizi. Al termine della Prima Guerra Mondiale, tornò a diffondersi nel mondo del pet. La razza venne riconosciuta come razza dalla Federazione cinofila internazionale nel 1933. Curiosità. – In Italia non è molto diffuso, perché gli vengono spesso preferite due razze simili, il Bolognese e il Maltese, con cui condivide molte caratteristiche sia storiche che comportamentali; – Il suo nome deriva dalle radici in comune con il Barbone, da cui ha origine il termine Barbichon, abbreviato poi in Bichon; – è spesso proposta come una razza “ipoallergenica ”. Non perde molto pelo e produce meno allergeni rispetto ad altre razze, rendendolo una scelta ideale per le persone allergiche al pelo / sebo dei cani; – probabilmente il più diffuso tra i “bichon” e si distingue per il suo pelo ondulato.

BICHON HAVANAIS Storia ed origini.

I Bichon Havanais, come il “frise” anche loro hanno una storia marinaresca, viaggiando in lungo ed in largo a partire dal XVI con gli esploratori che raggiungevano i Caraibi e, in particolare l’Isola di Cuba, dalla cui capitale prende il nome. Unica particolarità dell’Havanese è l’enorme diffusione nell’Isola di Cuba dove è stato importato dai navigatori italiani o dai conquistadores spagnoli. Secondo quanto riportato nei diari di bordo delle navi che arrivarono a Cuba all’inizio del XVI secolo, veniva impiegato come cane da compagnia per i marinai che li utilizzavano per cacciare topi e come merci di scambio. Anche l’Havanese, divenne successivamente compagno delle famiglie benestanti e prese il nome di “perrito de la falda”, ovvero “cagnolino della gonna”, perché si nascondeva nelle gonne delle signore. La rivoluzione cubana degli anni Sessanta, cambiò completamente la società sull’isola e il cane venne considerato un simbolo di borghesia e, quindi, possedere questi piccoli cani da compagnia non era visto di buon occhio. L’Havanais non è molto diffuso nel nostro paese in quanto vengono preferiti altri cani della stessa sezione maggiormente reperibili.

BOLOGNESE Storia ed origini.

Era una razza molto amata dalla nobiltà: la famiglia Gonzaga, la marchesa di Uno splendido esemplare di Piccolo Cane Leone Un meraviglioso Bichon a poil frise Pompadour (la favorita di re Luigi XV) e Caterina di Russia ne possedevano degli esemplari. Cosimo III de’ Medici donò 8 di questi cani ai potenti di Bruxelles, Umberto di Savoia ne fece dono alla futura regina Maria Josè e il duca d’Este a Filippo II, che dichiarò “il bolognese è quanto di più regale potesse offrirsi in dono a un imperatore”. Verso la fine del Seicento alcuni esemplari vennero portati alla corte del Re Sole e, nel 1700, giunsero in Russia dove furono, e sono ancora oggi, allevati con grande devozione. Nel campo dell’arte, si conoscono varie rappresentazioni pittoriche del Rinascimento accanto a nobildonne e dame di Bologna e Ferrara, tra cui un’opera di Pieter Brueguel esposta al Museo nazionale di Napoli e in quadri di Tiziano, Goya, Watteau, Dürer e Abraham Bosse. Il poeta burlesco, antiaccademico francese Paul Scarron scrisse un romanzo dedicato al bolognese della sorella. Dopo la seconda guerra mondiale questo piccolo cane rischiò di scomparire in quanto, come simbolo della monarchia, veniva considerato con diffidenza; solo a metà del Novecento la razza è stata recuperata dagli allevatori italiani, soprattutto grazie all’allevamento di F.C. Casabella nel 1950 e a quello di M. Persichi nel 1970. Caratteristiche e propensioni. E’ la razza di questa sezione con il carattere più “sereno e tranquillo”

COTON DE TULÉAR Storia ed origini.

Il Coton de Tuléar è un cane da compagnia originario del Madagascar, nella zona di Toliara; deriva dall’incrocio di altre cani di razza appartenenti alla sezione “Bichon”Probabile, fra i suoi antenati, anche il Bedlingtown Terrier, da cui il dorso convesso, ricercato nel Coton, e il Papillon, che lasciò macchie sul mantello. MALTESE Storia ed origini. Il nome origina dal termine “Melitensis” usato da Aristotele, che probabilmente si riferiva alla città portuale di Melita in Sicilia. In realtà la radice comune dei nomi Malta, Melita, Meleda etc. è l’adattamento greco del termine semitico “Malàt” che significa “rifugio, porto”. Questo fa supporre che Aristotele, con Melitensis, intendesse indicare tutti cani che ora sono categorizzati a questa sezione del gruppo 9; che vivevano nei porti, dove svolgevano il compito di cacciatori di topi. Issa, la maltesina di Publio, governatore di Malta, fù amorevolmente descritta da Marziale in un suo epigramma. Sembra che un piccolo modellino con le sembianze del maltese risalga addirittura a circa 8000 A.C. Di lui scrisse Plinio il vecchio in “Na turalis Historia” e Callimaco riferì che erano usati a scopo terapeutico (versione attuale della pet therapy / interventi assistiti con gli animali). Come tutti gli altri “Bichon” fu grazie ai nobili se il maltese si estese per tutto l’impero romano fino all’estremo occidente. L’apice della popolarità fù raggiunto da questa razza in Gran Bretagna durante il regno di Enrico VIII. In tempi più recenti possiamo ricordare Giuseppe Verdi, inseparabile dal suo Loulou sempre presente con lui anche a teatro.

PICCOLO CANE LEONE Storia ed origini.

Le prime testimonianze degli antenati di questa razza di hanno intorno al testimonianze attorno al 1442. Si ipotizza che provenga dalle zone della Spagna, ma i suoi antenati erano cani portati dai viaggiatori dalle zone dell’estremo Oriente, come il Tibet, poi incrociati con razze locali. Nei secoli successivi, questo cane di razza si è diffuso soprattutto come animale da compagnia della nobiltà e dei reali di mezza Europa, in particolare presso le dame di Borgogna che avevano una vera adorazione per questa razza così somigliante a dei regali leoncini.

Uno splendido esemplare di Piccolo Cane Leone

Il nome di questo animale non è stato dato per via delle varie colorazioni del suo pelo, ma dal modo con cui di solito viene tosato, che infatti lo va a far assomigliare ad un cane leone. Curiosità. Il suo aspetto, privo di pelo nella parte posteriore del corpo, è dovuto all’antica abitudine di sfruttare il suo calore per usarlo come se fosse una borsa dell’acqua calda. Le dame di corte con cui viveva, infatti, lo accoglievano nel letto per la notte e lo lasciavano dormire sulla propria pancia. In Italia è quasi sconosciuto, essendo (taglio a parte) praticamente delle “copie-carbone” delle razze di cui sopra, che tra l’altro, sono anche molto più facilmente reperibili.

Lo staff del Centro Cinofilo “Corte Tosoni”