MANTOVA Mezzi e volontari della Colonna Mobile provinciale di Protezione Civile sono partiti questa mattina all’alba per Nonantola. Lì sette squadre (con altrettanti mezzi) e 20 volontari sono tutt’ora impegnati nella rimozione di fango dalla zona artigianale – industriale del paese del modenese interessato dall’esondazione del Panaro. Le unità di soccorso sono coordinate da Regione Lombardia che oltre alle forze della Protezione civile mantovana ha chiesto l’intervento anche dei colleghi di Cremona, Brescia e Bergamo.
Molto probabilmente domani mattina partirà dal mantovano un’altra colonna mobile con cinque squadre: da Milano hanno chiesto rinforzi da inviare sempre a Nonantola e la Provincia di Mantova ha già dato il proprio assenso.
Ma numerose sono state le squadre di Volontari di Protezione Civile attive negli ultimi giorni anche in terra virgiliana: qui, in particolare, sono state chiamate a svolgere interventi connessi alle abbondanti precipitazioni e al monitoraggio del livello dei fiumi.
In queste giornate, oltre al personale dell’Ufficio Protezione Civile della Provincia, sono stati coinvolti complessivamente oltre 100 Volontari, ai quali va la gratitudine dell’Amministrazione di Palazzo di Bagno.
A partire dal 4 dicembre, il territorio mantovano è stato interessato da una serie di eventi meteorologici che hanno comportato l’attivazione, ai vari livelli, del sistema di protezione civile provinciale, ed in particolare del Volontariato di Protezione Civile coordinato dalla Provincia di Mantova e dai Comuni interessati, in raccordo con la Consulta del Volontariato (CCV).
Prima sono stati coinvolti i comuni toccati dal fiume Chiese, che interessa Casalmoro, Asola e Canneto sull’Oglio, per un’onda di piena del fiume. Dal 6 dicembre, è stato avviato il monitoraggio della piena del Secchia, il cui colmo ha raggiunto nella prima mattinata del 7 dicembre il territorio mantovano, via via interessando i Comuni di Moglia, Quistello e San Benedetto Po.
L’evento, di portata storica, ha raggiunto il livello di 11,70 metri all’idrometro di Bondanello, rimanendo al di sotto di solo una ventina di centimetri rispetto al livello massimo mai registrato, risalente al 26 dicembre 2009.
Il fenomeno ha visto l’attivazione da parte della Prefettura del Centro Coordinamento Soccorsi, cui hanno preso parte la Provincia e gli altri Soggetti interessati (Comuni, UTR, AIPO, Forze dell’Ordine, ecc.), che si è riunito per tre volte per coordinare le attività previste nel Piano di Emergenza Provinciale.
Numerose sono state le squadre di Volontari di Protezione Civile che sono state chiamate ad interventi connessi alle abbondanti precipitazioni anche in altri territori della provincia.