MANTOVA Torna in sella l’alta pressione. È facile prevedere di conseguenza una settimana di calma piatta: avremo quindi sole prevalente, per non dire dominate, temperature nella media e smog di nuovo in aumento.
Domani si chiuderà poi la parentesi fredda che ha condizionato il fine settimana. L’aria gelida continentale affluita sabato sul nord Italia ha indubbiamente abbassato la quantità delle polveri sottili presenti nell’area padana ma ha fatto scendere le temperature di almeno 6-7 gradi rispetto ai giorni precedenti. Ieri mattina il termometro si è portato fino a 2 gradi sotto zero già nella periferia di Mantova e localmente sotto i -3° in alcune in aperta campagna particolarmente esposte all’irraggiamento notturno.
A mettere la parola fine al freddo sarà il transito di una modesta perturbazione che interesserà prevalentemente le regioni centrali e meridionali, estendendo tuttavia qualche banda nuvolosa anche sulla regione padana. Oggi e domani avremo quindi annuvolamenti sparsi che uniti alla persistenza del freddo nei bassi strati tratterranno le temperature massime entro gli 11-12 gradi. Da mercoledì l’alta pressione sarà più forte, determinando così una maggiore prevalenza di sole. Il contributo di correnti più miti di provenienza sud-occidentale farà aumentare le temperature fino a 14-15 gradi.
Qualcosa potrebbe cambiare solo sul finire della settimana grazie al ritiro dell’anticiclone e alla riapertura della porta atlantica, tale da riportare un po’ di pioggia sul mantovano tra sabato e domenica.
Negli ultimi anni la fine dell’inverno e l’inizio della primavera sono stati quasi sempre accompagnati da una certa recrudescenza della siccità. L’anno scorso la penuria di pioggia si era manifestata soprattutto fra l’inizio di marzo e la fine di aprile. Per quasi cinquanta giorni non cadde praticamente pioggia. Attorno alla metà di aprile la Valpadana fu investita addirittura da una tempesta di polvere innescata da una violenta irruzione di bora.
Ma anche nel 2019 (come pure nel 2018, per non parlare del 2017) tra gennaio e aprile tutta la Valpadana ha vissuto una situazione di generale aridità, tanto che attorno alla metà di aprile non avevamo ancora raggiunto in provincia i 100 millimetri d’acqua caduta rispetto ai 200 della media. Simile per intensità era stata l’aridità della prima parte primavera del 2012. Allora però aprile seppe controbilanciare la siccità con piogge abbondanti.
A Mantova il più lungo periodo senza alcuna forma di precipitazione spetta al periodo a cavallo tra l’inverno e la primavera. Nel 1997 per ben 95 giorni – dal 20 gennaio al 29 di aprile – non cadde una sola goccia d’acqua.
Ricordiamo tuttavia che il mese di marzo non è solitamente piovoso. Per la statistica riceve meno di 50 millimetri di pioggia, una quantità soggetta in realtà a forti oscillazioni; la forbice è molto ampia e compresa tra i 4 millimetri del marzo 2019 ai 155 del marzo del 2013.
Alessandro Azzoni