Basket – Alberto Morea: dall’impresa sfiorata a Brindisi all’amore sempre vivo per Mantova

Alberto Morea
Alberto Morea

BRINDISI Dopo lo storico biennio a Mantova, impreziosito dall’entusiasmante promozione dall’allora Silver alla A2 Gold, nonché l’ultima e più prestigiosa promozione del club alla fine di un percorso frenetico verso il palcoscenico nazionale,  Alberto Morea  sta vivendo un altro biennio ricco di soddisfazioni nella sua nuova “casa” professionale: Brindisi. Nel ruolo di assistant coach di  Frank Vitucci, Morea contribuisce a guidare una squadra che da subito ha fatto innamorare il pubblico brindisino e piano piano ha raccolto consensi in tutta Italia, per l’energia e il gioco spettacolare che la squadra mostra domenica dopo domenica. Una squadra che vede nel gruppo americano la propria colonna portante, e in particolare nel capitano  Adrian Banks  (per il talento) e  John Brown  (per la spinta emotiva), ma che sa valorizzare alla grande i giocatori italiani. L’anno scorso l’ex capitano degli Stings  Riccardo Moraschini  ha beneficiato della possibilità di avere un ruolo da protagonista tanto da guadagnarsi il premio di miglior italiano della Serie A e poter approdare in estate all’Olimpia Milano di  Ettore Messina  e, di conseguenza, al palcoscenico continentale più prestigioso: l’Eurolega. Adesso il testimone è stato raccolto da  Alessandro Zanelli, classe ’92, giocatore dotato di un grande senso di squadra e di una tempra rara, che ha saputo ritagliarsi un ruolo da protagonista.
«Sto vivendo davvero una bella esperienza per quelle che sono le relazioni, dalla dirigenza ai tifosi, e la pallacanestro – dichiara Morea – . I risultati ovviamente giocano un ruolo fondamentale. E quelli per fortuna c’erano e ci sono. Sono stato contento di aver ritrovato l’anno scorso Riccardo Moraschini, lui è stato bravo a cogliere l’occasione diventando un giocatore ancora più forte e completo. C’è un gruppo sano, Vitucci poi è bravo a indirizzare i giocatori verso un approccio in equilibrio tra agonismo e divertimento. I giocatori si trovano molto bene e rendono al massimo».
In questa esperienza manca la ciliegina sulla torta: un trofeo in bacheca. Per due volte consecutive è sfumata in finale la conquista della Coppa Italia: l’anno scorso per mano di Cremona, quattro giorni fa per “colpa” di Venezia. «Arrivando fino in fondo, abbiamo giocato tre partite in tre giorni – prosegue – . Preparare le sfide è difficile, bisogna selezionare 2/3 temi centrali, in tutto questo poi bisogna tenere conto della stanchezza e dell’emotività dei giocatori che ovviamente possono cambiare da un giorno all’altro. A differenza dei play off, dove giochi sempre contro lo stesso avversario, qui devi giocare contro squadre sempre diverse e ciò rende le cose allo stesso tempo più difficili e più stimolanti. Però, l’atmosfera che si respira in un torneo così è meravigliosa, si vive di basket. Tra poco ci sarà la Coppa Italia Lnp a Ravenna, che è una terra appassionata di basket, quindi saprà fornire uno spettacolo analogo a quello di Pesaro».
Fra tre weekend toccherà appunto a Mantova tornare a calarsi nell’atmosfera della Coppa Italia, dopo averla già disputata sotto la gestione  Martelossi  nel 2016 (dove i biancorossi arrivarono fino in finale perdendo poi contro Scafati) e nel 2017 (eliminata al primo turno da Agrigento). «Continuo a seguire l’A2 per tanti motivi, intanto per un discorso professionale per vedere se ci sono giocatori che si mettono in evidenza e possono fare arrivare in Serie A. Oltre a questo, ci sono questioni emotive che mi legano a Ferrara e Mantova, a cui si aggiunge il mio rapporto di amicizia e stima con  Alex Finelli. Il campionato quest’anno è interessante soprattutto per l’arrivo della fase a orologio, capisco possa essere uno sforzo logistico da parte delle società ma il pubblico troverà piacere perché si dà maggiore respiro e si allarga l’orizzonte. Mantova sta facendo bene, è in una situazione ideale per guadagnarsi una posizione nei play off e sta facendo già un grande risultato. Ravenna e Verona a Est, e Torino a Ovest, sono più avanti però forse tra un mese e mezzo le carte in tavola saranno diverse e Mantova potrà avere le sue chance». Dovendo seguire l’A2 per tenere monitorati i talenti emergenti, qualcuno tra i tanti giovani di Mantova merita attenzione? « Visconti  mi piace molto, lo seguo da tanto tempo e so che è migliorato in difesa. Penso davvero che se continuerà a crescere possa giocare in A».