Basket serie A2 – Cenna: “Stings, scelta dolorosa e obbligata”

cortese e iannuzzi

Mantova Adesso è davvero finita. La Pallacanestro Mantovana ha ufficializzato la vendita del diritto di A2 alla Real Sebastiani Rieti. In tarda serata è arrivata la comunicazione da parte della società con le dichiarazioni del presidente Paolo Cenna: «La Società Pallacanestro Mantovana comunica di aver ceduto in data odierna il diritto sportivo di A2 alla Società Real Sebastiani Rieti. La Società Pallacanestro Mantovana è addivenuta alla decisione di cedere il titolo sportivo dopo aver constatato la mancanza delle condizioni economiche minime necessarie per affrontare la prossima stagione di A2, e dopo aver inutilmente tentato ogni via per raccogliere le risorse finanziarie necessarie. La Società Pallacanestro Mantovana desidera ringraziare tutti coloro che in questi anni si sono impegnati per il bene degli Stings e coloro che si sono adoperati fino all’ultimo nel tentativo di evitare il triste epilogo della cessione». Queste poi le parole del presidente, Avv. Paolo Cenna: «Credo sia necessaria una ricostruzione storica dei fatti recenti e delle circostanze che hanno portato a questa scelta dolorosa e perché sia risultata essere una scelta obbligata. Una scelta, peraltro, presa in considerazione già un anno fa dall’allora compagine societaria a fronte delle estremamente limitate risorse a disposizione. Allora alcuni soci decisero di rimanere ed affrontare un campionato ancora più impegnativo del precedente. Un campionato che presentava un minor numero di squadre ed un numero superiore di retrocessioni, in un contesto con risorse insufficienti e costi in significativo aumento; come fu ribadito e scritto già il 25 luglio 2022: cito: “Cercheremo di aggregare più forze possibili rappresentando la carenza di mezzi.” Nel frattempo, nel corso del 2023, sono usciti ancora soci che rappresentavano il 40% del capitale sociale. Così abbiamo affrontato il campionato passato con il budget più contenuto dell’intera storia degli Stings nella categoria e al termine di una stagione difficile, la salvezza è arrivata all’ultima giornata. È utile ricordare che nelle precedenti stagioni partecipavano al campionato 32 squadre con solo 3 retrocessioni, mentre nel campionato appena concluso vi sono state 6 retrocessioni tra le 28 squadre partecipanti. Un solo risultato diverso nelle numerose partite del girone ci avrebbe evitato i play-out e ci avrebbe permesso di giocarci l’accesso ai play off: sono mancati solo 2 punti! Oltretutto il palazzetto è stato per noi una casa particolarmente onerosa, nella quale ci siamo sentiti spesso ospiti indesiderati. Cercando comunque di guardare avanti, abbiamo dovuto constatare che alcuni sponsor, fra cui alcuni presenti sulla maglia di gara, hanno dichiarato esaurito il loro impegno nel basket mantovano, determinando in questo modo un ulteriore riduzione delle risorse. Risorse fondamentali, perché i dati storici ci insegnano che la pallacanestro a Mantova è sostenuta al 96,5% da sponsorizzazioni, di cui oltre la metà da fuori provincia e solo per il 3,5% da abbonamenti e biglietti. Abbiamo valutato attentamente la proposta di Stefano Berni, unico interlocutore a mostrare tangibile interesse, di poter incrementare il proprio contributo a sostegno di una squadra allestita con l’ambizione di essere altamente competitiva. Purtroppo quell’incremento non sarebbe stato nemmeno sufficiente a colmare gli introiti persi per le sponsorizzazioni terminate. Nemmeno in questi ultimi frenetici giorni, abbiamo raccolto l’interesse di nuove aziende, nonostante l’attività incessante della Società e il supporto del Comune di Mantova. Va infine ricordato che le nuove norme sul lavoro sportivo e gli aumenti dei costi FIP porteranno effetti patrimoniali indesiderati a tutto il settore, inclusi gli addetti ai lavori. Infatti i contributi INPS e la tassazione vedranno aumenti assai importanti. Un esempio aiuterà a capire: a parità di stipendi 2022/23 di giocatori, staff tecnico e manager avremmo dovuto sostenere un maggior costo di circa 200 mila euro, al quale aggiungere un ulteriore costo di circa 30 mila euro per l’aumento del tesseramento degli atleti. Le esigenze sono quindi risultate inconciliabili: risorse minori, minor numero di sostenitori, spese superiori e roster competitivo non erano compatibili. A margine di questo comunicato teniamo ad evidenziare che, se dall’attività risultassero sopravvenienze attive, queste, da statuto e per scelta, sarebbero destinate al basket mantovano previa individuazione dei destinatari».