Calcio – I grandi a sostegno dei dilettanti. L’idea lanciata dal Portogallo

Il presidente della Lnd Sibilia

MANTOVA “Galeotto fu il Coronavirus…”. Chissà un giorno si scriverà così. Non certo per ricordare positivamente questa quarantena che ci separa e ci tiene lontani, ma perché si spera che questo lungo stop, possa consentire al calcio italiano di rinnovarsi e affrontare una volta per tutte le problematiche che da anni lo attanagliano. Un calcio, che si divide tra ricchissimi, ricchi, poveri e poverissimi. Quattro categorie, non casuali. I club di Serie A, Serie B, Serie C e Dilettanti. Il Coronavirus probabilmente ha messo davvero a nudo il calcio italiano, che ora si trova costretto a formulare ragionamenti e pensieri su come ripartire.
Sì, perché non c’è nulla di più vero di quanto detto dal ds del Mantova, Righi, nelle scorse settimane. «Prima di ricominciare a giocare, bisogna capire cosa si vuol fare il prossimo anno». La sensazione è che si stia arrivando al dunque. La Figc ha “benedetto” la proroga emanata dal Governo Conte fino al 3 maggio, ma le prossime giornate potrebbero essere decisive per il futuro. Tra i vari presidenti di Lega,  Cosimo Sibilia è stato il più lineare e corretto. «Abbiamo manifestato al Governo – ha spiegato ai microfoni di  Radio Marte – i nostri timori circa la ripresa delle attività, il calcio di base in Italia coinvolge oltre un milione di tesserati e circa 12mila società. L’emergenza Covid-19 ha messo in ginocchio la nostra economia, fatta di piccoli imprenditori che sostengono il calcio di base, ci aspettiamo dunque vicinanza concreta altrimenti rischiamo di perdere il 30% delle società».
Sibilia chiede sostegno al Governo, che alla fine dello scorso mese aveva promesso 400 milioni di euro da destinare allo sport di base e associazioni dilettantistiche. Ma in Europa c’è chi ha lanciato un valido esempio, che sarebbe bello venisse ripetuto in Italia: la solidarietà dei big del pallone. L’annuncio, rilanciato ieri dalla  Gazzetta dello Sport è arrivato direttamente dalla Federazione portoghese. I giocatori e i dirigenti lusitani, Campioni d’Europa in carica, hanno deciso di devolvere metà del premio per la qualificazione agli Europei del 2020 (rinviati al 2021), al calcio amatoriale e dilettantistico del proprio Paese, fortemente penalizzato dal Coronavirus. Un importo di quasi 5 milioni di euro, che andrà a sostenere un fondo apposito, creato dalla Federazione. In Portogallo i campionati minori sono già stati bloccati a differenza della massima serie. Il blocco arriverà anche in Italia, resta da capire quando. Il calcio dei grandi, dunque, dia l’esempio: un aiuto concreto ai dilettanti, che svolgono una funzione sociale, quella di permettere la pratica sportiva a centinaia di migliaia di giovani.
Tommaso Bellini