Mantova E’ passata una settimana dal pareggio in casa con l’Albinoleffe nel match di ritorno dei play out. E’ passata una settimana dalla retrocessione storica dei virgiliani in Serie D. E’ passata una settimana in cui il Mantova si è rimesso in moto per mantenere in vita la macchina, iniziando a progettare un futuro, però, ancora difficile da decifrare. Sono tre i fronti su cui si sta muovendo il patron Filippo Piccoli in questi giorni insieme al segretario Alessandro Raffa. Detto del ripescaggio, che resta ancora un miraggio, e dell’accordo che per forza di cose dovrà trovare il patron di Sinergy con Maurizio Setti per acquisire la maggioranza totale delle quote del club di viale Te, Piccoli si sta muovendo anche sul fronte tecnico. In questa settimana, ma forse già da molto prima, in tanti, anzi in tantissimi hanno tartassato di telefonate il presidente biancorosso per cercare di prendere accordi, incontri. Così come non sono mancati i rumors. Quello riguardante Mandorlini è uno di questi. Anche se Piccoli nella conferenza stampa di una settimana fa era stato abbastanza chiaro: «La cosa più giusta da fare è cambiare corso». Questo riguardava ovviamente anche Battisti, che certamente non sarà più il ds del Mantova nella prossima stagione. Ma anche per Mandorlini la strada appare sicuramente in salita. In ogni caso il Mantova ripartirà. Mandorlini o no, l’auspicio dei tifosi, che ancora sui social non nascondono la loro delusione, è che la società possa ripartire da figure d’esperienza che possano dare maggiori certezze. Esattamente quello che non è accaduto nelle ultime due stagioni, con due allenatori alle prime armi in campionati professionistici.
Parliamoci chiaro: il Mantova in Serie D deve essere solo di passaggio. Senza se e senza ma. Piccoli sa già che il Mantova deve vincere il campionato il prossimo anno, anche se non sarà facile. Ecco, quindi, che servirà trovare al più presto un ds che faccia la differenza, che conosca bene il mercato dei giovani e che possa trovare giocatori funzionali al nuovo progetto tecnico del club. I tempi potrebbero essere più brevi di quanto si possa pensare. Trovato poi un tecnico di spessore, il passo successivo sarà quello di scegliere giocatori giovani (sono obbligatori) e meno giovani su cui poter contare anche in caso di riammissione o ripescaggio in Lega Pro. In ogni caso la società sarà costretta a comporre una rosa di giocatori che possa fare molto bene anche in Serie C. Insomma, c’è davvero tanto lavoro da fare. Questi sono i giorni della “quiete dopo la tempesta”, ma a stretto giro sono attese novità importanti su tutti i fronti.