Calcio Serie C – Il Mantova deve ritrovare l’antico smalto con le “piccole”

Cheddira in gol nella gara d'andata a Pesaro
Cheddira in gol nella gara d'andata a Pesaro

MANTOVA Domenica sera al Martelli il Mantova cercherà di guadagnarsi l’accesso matematico ai play off contro una cosiddetta “piccola”: la Vis Pesaro. Per staccare il pass, i ragazzi di mister  Troise devono battere i marchigiani e sperare che il Gubbio non faccia altrettanto con l’Imolese. L’Acm può farcela anche con un pareggio, ma in questo caso il Gubbio dovrebbe perdere e la Vecomp non battere la Fermana. Il tutto in attesa della penalizzazione della Sambenedettese, che si fa attendere da troppo tempo ed ha ormai assunto i contorni della farsa.
Ma torniamo al tema di partenza: le “piccole” squadre. E, nello specifico, il rendimento del Mantova con esse. Abbiamo preso in esame le partite dell’Acm contro le ultime 6 in classifica, ovvero le squadre ancora in lotta per non retrocedere: il fanalino di coda Ravenna; le attuali partecipanti ai play out Arezzo, Imolese, Fano e Legnago; e la Vis Pesaro, cui basta un punto per la salvezza matematica. In 11 partite (manca, appunto, quella di domenica con la Vis Pesaro), il Mantova ha incassato 21 punti sui 33 disponibili. Frutto di 6 vittorie, 3 pareggi e solo 2 sconfitte.
Una media decisamente buona, che è stata però “sporcata” negli ultimi due mesi, a causa delle sconfitte casalinghe con Fano e Legnago. In vista del match con la Vis Pesaro, per il Mantova si tratta quindi di ritrovare l’antico brio con le “piccole”. Un trend per il quale i biancorossi si erano distinti nel girone d’andata. La vittoria sofferta di Fano, quelle più agevoli al Martelli contro Arezzo e Ravenna, e il largo 4-1 di Pesaro avevano fatto meritare al Mantova l’appellativo di “regina dei testa-coda”. Non vanificato dai pareggi a reti bianche con l’Imolese e il Legnago (con quei due rigori falliti nei primi minuti che ancora gridano vendetta).
È nel girone di ritorno che il Mantova ha lasciato qualche punto di troppo alle squadre di bassa classifica. A cominciare dalla sconfitta col Fano, una delle peggiori esibizioni stagionali di  Guccione e compagni. Peraltro riscattata alla grande la settimana successiva, con quel 5-1 all’Imolese che ha zittito le voci di presunte crepe nello spogliatoio. Il pareggio di Arezzo, considerando l’ottimo stato di forma dei toscani in quel periodo, può essere considerato un risultato positivo. Poi è arrivato il successo di Ravenna che, negli scontri diretti con le “piccole”, sembrava riportare il Mantova ai ritmi del girone d’andata. Ad abbassare la media è giunto il ko di 10 giorni fa col Legnago, altra squadra sì in ottima forma ma passata con troppa disinvoltura al Martelli.
Questi confronti, in realtà, lasciano il tempo che trovano. Almeno da un certo punto della stagione in poi. Perchè, come ha rilevato anche il ds biancorosso  Battisti nell’intervista alla  Voce, «tutte le squadre in questa fase hanno fame di punti». Dunque, gli equilibri si assottigliano e le classifiche assumono un valore relativo. Ciò non toglie che il Mantova domenica goda, quantomeno sulla carta, di un doppio vantaggio: quello di giocare in casa; e quello di affrontare una squadra di classifica inferiore. Due fattori che devono comunque essere sfruttati, anche se in altri tempi avrebbero fornito un vantaggio più marcato. Dovesse andar male, c’è pur sempre la gara del 2 maggio a Trieste. Ma in viale Te puntano a chiudere i conti già domenica (Gubbio permettendo). Ritrovando l’antico sprint, esibito con le piccole nel girone d’andata, sarà più facile.