MANTOVA Tutti insieme appassionatamente. Non capitava da un mesetto di vedere così tanti giocatori del Mantova allenarsi sul campo centrale di Borgochiesanuova. Dopo Natale il Covid si è accanito sulla squadra biancorossa, contagiando e costringendo all’inattività quasi tutto l’organico. Da lì decine di tamponi, speranze e delusioni, fino alle sospirate negativizzazioni che hanno consentito ai calciatori di tornare sul campo. «L’ho detto anche ai ragazzi: è stata un’emozione», ha ammesso candidamente Giuseppe Galderisi al termine dell’allenamento di ieri. «I ragazzi – ha proseguito il mister – avevano voglia di rientrare e si sono impegnati al massimo. Ora vediamo di prepararci bene per la ripresa del campionato». Già, perchè il tempo è limitato. Si ricomincia domenica: al Martelli (ore 14.30) sbarcherà l’Albinoleffe. Un match indecifrabile, che anche i bergamaschi affronteranno con qualche punto interrogativo. L’ultimo aggiornamento del club, risalente al 15 gennaio, parlava di 4 giocatori positivi: cifra irrisoria rispetto ai 18 che ha toccato il Mantova, ma sufficiente a complicare i piani del tecnico Michele Marcolini.
In ogni caso, chi dovrà affrontare le incognite maggiori è senza dubbio il Mantova. Ieri Galderisi si è soffermato sul lavoro difensivo ed ha chiuso l’allenamento con un torneo a ranghi misti su campo ridotto. Non sono al meglio Piovanello e Vaccaro, ma il tecnico conta di averli quantomeno a disposizione. Ai box anche Rihai, come i lungodegenti Pedrini e De Cenco. Gli altri stanno bene, anche se chi ha passato il Covid inevitabilmente incontrerà qualche difficoltà sul piano della tenuta fisica. Per questo sarà fondamentale gestire con oculatezza le forze, considerando oltretutto il corposo calendario che attende il Mantova (9 partite in poco più di un mese). Diciamo ch dove non potrà arrivare il fisico dovranno farlo le motivazioni, come lo stesso Galderisi ha osservato qualche giorno fa. E su questo piano il Mantova non dovrebbe temere rivali.
