MANTOVA Un via vai decisamente frenetico ha caratterizzato per tutta la stagione l’infermeria del Mantova. L’ultimo ospite, peraltro uno dei pochi finora mai toccato da infortuni, è Alessio Militari. Il centrocampista è stato toccato duro al ginocchio durante l’allenamento di mercoledì. Sono in corso accertamenti, ma si teme un interessamento del crociato che lo terrebbe lontano dai campi per diversi mesi. Un’altra tegola per mister Troise, che si trova a dover preparare il match di domenica con la FeralpiSalò (ma anche quelli di mercoledì a Ravenna e sabato 3 aprile a Cesena) in condizione di oggettiva difficoltà.
Ma quello degli infortuni, come dicevamo, è un leit motiv che si ripete da inizio stagione. L’elenco dei colpiti è corposo e può avere avuto un peso rilevante sul rendimento non lineare della compagine biancorossa, comunque protagonista di un ottimo campionato. L’oscar della sfortuna spetta sicuramente a Rayyan Baniya, rimasto ai box fino a fine novembre per smaltire una frattura alla tibia; poi frenato da un guaio al legamento collaterale quando era sul punto di rientrare; infine vittima della rottura del crociato (questo almeno secondo la prima diagnosi) una decina di giorni fa in allenamento. Sorte avversa anche per Tozzo, out da fine febbraio per una lussazione alla spalla; idem Pinton, che per debuttare in campionato ha dovuto aspettare gennaio. E ancora: Milillo e Zanandrea, tormentati in periodi diversi da noie al polpaccio; Panizzi, alle prese con fastidi agli adduttori che durano tuttora; Di Molfetta, pure lui causa adduttori; Mazza, fuori un mese per problemi muscolari; Lucas, vittima a fine ottobre di uno stiramento; Ganz, che non mette piede in campo dal 21 febbraio per acciacchi al ginocchio; Guccione, rimasto ai box tre settimane lo scorso ottobre per uno strappo muscolare. Poteva mancare il Covid? Ovviamente no. Anche se va detto che, su questo fronte, in viale Te sono stati bravi e fortunati a limitare i danni, evitando il diffondersi di focolai. L’unico “big” contagiato è stato Bianchi a metà dicembre. Lo stesso Bianchi, nel frattempo ristabilitosi dal virus, è tornato in infermeria per un’infezione all’ombelico.
Le origini di questi infortuni sono molteplici e non necessariamente legate alla preparazione atletica. Possono essere ricondotte ai ritmi convulsi di questa anomala stagione, alle condizioni dei campi da gioco, ad acciacchi pregressi o a semplice sfortuna. Trattasi comunque di costante che ha accompagnato l’intera stagione dell’Acm. E che promette di incidere fino all’ultima partita. Toccherà fare di necessità virtù.