Calcio Serie C – Mantova, l’analisi di Troise: “Stagione durissima ma il nostro bilancio è in attivo”

MANTOVA Come già patron Setti, anche  Emanuele Troise promuove la prima parte di stagione del Mantova. Il tecnico biancorosso giudica meritati i 25 punti conquistati e definisce la nona posizione in linea con i valori espressi dal campionato.
 Mister, che voto assegnerebbe al Mantova visto finora?
«Non mi addentro nei numeri, ma direi un buon voto».
 Come lo motiva?
«Prima di spiegarlo, fatemi elogiare tutte le componenti che lavorano ogni giorno con me e che sono fondamentali per i risultati che otteniamo: calciatori, staff tecnico, medici, magazzinieri. Premesso ciò, vorrei analizzare il nostro cammino dividendolo in quattro parti».
 Prego…
«Siamo partiti il 18 agosto, dopo mesi di inattività, con sole 5 settimane per preparare il campionato, nuovi giocatori che si aggiungevano ogni giorno e qualche infortunio che non ci voleva (Baniya e Pinton). A Fermo abbiamo vinto senza rubare nulla, col Carpi meritavamo il pari, a Padova si è perso contro una corazzata e col Perugia abbiamo disputato una bellissima partita. A Padova si è infortunato Guccione e in quel periodo sono arrivati 7 ulteriori nuovi giocatori da inserire. Qui si chiude la prima parte».
 E passiamo alla seconda…
«A San Benedetto perdiamo per due prodezze individuali, poi siamo bravissimi a reagire battendo il Matelica in quella che considero forse la nostra migliore partita, per determinazione e unità d’intenti. Vinciamo anche a Fano, poi si fanno male Bianchi, Di Molfetta, Mazza, mentre Ganz si prende un virus intestinale».
 Proseguiamo…
«La terza parte si apre con lo 0-0 contro l’Imolese: la palla non entra ma per 70 minuti comandiamo il gioco. Il rinvio del match con l’Arezzo ci fa stare 10 giorni senza giocare, a Bolzano perdiamo contro una squadra più forte, ma poi rialziamo la testa disputando un’ottima gara col Modena, conquistando un punto pesante con la Vecomp e battendo Arezzo, Ravenna e Salò. Sette partite, tre vittorie, tre pari e una sola sconfitta. Se non è continuità questa…».
 D’accordo. Ma come spiega il calo delle ultime tre partite del 2020?
«Bianchi è positivo al Covid e i protocolli sanitari inevitabilmente condizionano gli allenamenti. Col Cesena pronti via e prendiamo due gol nella nebbia, i ragazzi le provano tutte per riaprirla tanto che l’indice di pericolosità segna 20-7 per noi. Ma è una serata storta e finisce con uno 0-4 che più bugiardo non si può. A Legnago partenza eccellente con due rigori in 7 minuti, purtroppo sbagliati, poi equilibrio e un finale in crescendo. Infine la sconfitta col Gubbio, che ha condizionato un po’ i giudizi su questa prima parte. Ma la verità è che abbiamo sbagliato solo il primo tempo».
 Tutto ciò per dire cosa?
«Che i 25 punti raccolti sono il prodotto di un percorso non semplice, contraddistinto da tanti ostacoli di varia natura. Ma che la strada è giusta, perchè la squadra mostra segnali di crescita: nell’interpretazione delle partite, nella capacità di reagire agli episodi negativi, nel creare occasioni da gol».
 Come risponde a chi sostiene che il Mantova non abbia ancora una fisionomia di gioco definita?
«Non è così. Abbiamo giocato 14 partite su 17 con la difesa a 4. Per struttura, inoltre, siamo portati ad attaccare impostando il gioco, più che a contenere quello avversario. Questo ci ha portati ad avere il quinto miglior attacco del girone, il che risalta bene le nostre caratteristiche. Poi la duttilità e la flessibilità, intese come capacità di “leggere” la partita in base alle contingenze, sono concetti su cui ho sempre insistito. E che peraltro siamo in grado di applicare molto bene, come abbiamo dimostrato per esempio a Verona, contro la Vecomp».
 Quale partita l’ha soddisfatta di più?
«Quella col Matelica. E anche quella col Modena».
 Dove intravede maggiori margini di crescita?
«Possiamo, anzi dobbiamo migliorare in tutto. A livello qualitativo, ma anche di carattere e personalità. Guai ad accontentarsi: la strada è giusta sì, ma anche lunga».
 Come inciderà il mercato di gennaio?
«Ecco, appunto. Questo è un fattore che rimescolerà ulteriormente le carte, aprendo una seconda parte di stagione totalmente diversa. Ma su questo argomento preferisco che parli il direttore sportivo».
 Vano è cercato da parecchie società, nonostante qui non abbia ingranato. Cosa non ha funzionato?
«Per la sua struttura fisica ha comprensibilmente faticato ad entrare in condizione. Ora probabilmente paga a livello psicologico la mancanza del gol. È un peccato perchè Michele è un giocatore molto forte, un attaccante moderno, robusto ma anche veloce, un generoso».
 Patron Setti ha ribadito che l’obiettivo resta la salvezza…
«Questo è un segnale di coerenza da parte della società. Ma è l’andamento stesso del campionato a suggerirci questo: almeno 7 squadre sono più attrezzate di noi e con 4-5 ci equivaliamo. Il Mantova ora merita di stare lì. Perciò, pensiamo prima a centrare la salvezza. Quel che verrà dopo non possiamo prevederlo, nè sarebbe corretto illudere la gente».
 A livello personale, come sta vivendo mister Troise questa prima esperienza da allenatore in prima squadra?
«Con la responsabilità, la carica e l’orgoglio di lavorare in una piazza blasonata come Mantova».
 Ha qualcosa da rimproverarsi?
«Di errori ne ho commessi e continuerò a commetterne, come tutti. Ma non è questione di esperienza. Il segreto per sbagliare di meno è nello studio, nell’aggiornamento, nell’analisi. In una parola: nella competenza. Più ne hai e meno dovresti sbagliare».
 Si faccia un augurio per il 2021…
«Mi auguro di soddisfare l’ambiente per cui lavoro. Sarebbe una gratificazione anche a livello personale, per ripagare la passione e gli sforzi che ogni giorno investo per migliorarmi».