Calcio Serie C – Tutto fila che è un piacere: Mantova, è il tuo momento

(foto Sandro Niboli)
(foto Sandro Niboli)

MANTOVA Un nome e un cognome che da soli sintetizzino il momento magico del Mantova? Nicolò Radaelli. Mai impiegato in campionato causa infortunio, viene buttato nella mischia da Possanzini nel finale del match con la Giana. Il tempo di mettere piede in campo ed è lui a firmare l’1-0, poi raddoppiato da Mensah qualche minuto dopo. Dagli abissi alla ribalta il passo è breve, anzi brevissimo: come Radaelli, anche il Mantova l’ha compiuto. Da quando i biancorossi hanno perso i play out con l’Albinoleffe, retrocedendo in Serie D, gli astri si sono ricordati dell’Acm e sono tornati a illuminarla dopo svariati anni di eclissi. Una serie di eventi ha truccato le carte al destino: la rinuncia del Pordenone, la riammissione in C, lo svincolo automatico dei calciatori con relativi onerosi contratti, la possibilità di rifare da zero l’organico secondo volontà e competenze del nuovo dt Botturi, il ricambio nella proprietà col presidente Piccoli divenuto azionista di riferimento, gli oltre 4mila abbonamenti. Tutti aspetti che, messi insieme, hanno cambiato i connotati a una società, a una squadra, a una tifoseria. Diciamo pure a una città.
Poi certo: questo Mantova è tutto fuorchè spettacolare. La manovra è spesso compassata, lo spettacolo è un optional: lo si è visto anche mercoledì a Gorgonzola. Però poi la zampata arriva e, con essa, vittorie e punti. Dieci nelle prime 4 partite, zero sconfitte, un solo gol subìto, primo posto in classifica sia pur in coabitazione. Numeri che da soli bastano a certificare uno stato di grazia che ovviamente non è solo figlio delle circostanze, ma anche e soprattutto del lavoro di chi questa squadra e questa società le ha (ri)costruite. Per la cronaca e gli amanti della statistica, era dalla stagione 2002-03 che l’Acm non partiva così bene in C: allora i biancorossi di Boninsegna dopo quattro partite erano addirittura a punteggio pieno. Alla quinta (a Monza) la prima sconfitta, e da lì un cammino discontinuo. Partenze a razzo sono avvenute anche negli ultimi due campionati di D ma, insomma, non è il caso di paragonarli a quanto sta avvenendo in queste settimane, in una categoria ben più impegnativa.
Interessante notare anche che il Mantova ha messo a segno 7 gol con ben 5 marcatori diversi: Radaelli e Mensah si sono infatti aggiunti a Galuppini, Maggioni (entrambi a quota due) e Fiori. E l’elenco è destinato ad allungarsi, perchè mancano nomi destinati prima o poi a sbloccarsi: da Monachello a Debenedetti, da Giacomelli a Bragantini, giusto per limitarci agli attaccanti.
Infine, volete un’ennesima dimostrazione di come il destino abbia in serbo altre sorprese per i biancorossi? Basta dare un’occhiata al prossimo turno: il Mantova ospiterà l’Albinoleffe (proprio lei: anche questa è cabala!), mentre Padova e Virtus Verona (le altre due capoliste)… si scontreranno tra loro. In altre parole: l’Acm si ritroverebbe da sola in testa, in caso di vittoria con l’Albinoleffe e pareggio nel big match. Roba da non credere. E infatti Possanzini dice che non ha senso guardare la classifica. Già, ma come si fa?