MANTOVA «Concludere il campionato? Mi sembra molto difficile. Per me la stagione andrebbe chiusa qui, con congelamento delle classifiche e conseguenti verdetti». Lo dice Maurizio Setti a proposito del Mantova. Parlando con l’ Ansa, l’azionista di riferimento di viale Te si era schierato per una ripresa del campionato (Coronavirus permettendo, si capisce). Ma Setti parlava in qualità di presidente del Verona. «Per la Serie D è diverso – ha dichiarato ieri alla Voce – . È chiaro che mi piacerebbe tornare in campo, ma lo scenario non mi pare idoneo. Giocare a giugno, luglio o addirittura agosto diventa complicato nei dilettanti, dove molte società sono in sofferenza economica e perdono sponsor. Senza contare le condizioni di sicurezza sui campi, che magari non tutti i club sono in grado di garantire. Insomma, se non si potesse riprendere, credo che la soluzione più giusta sarebbe quella di emettere i verdetti sulla base delle classifiche al momento dell’interruzione. Penso sia giusto premiare chi per un anno ha lavorato duramente per centrare gli obiettivi. Il Mantova, per quanto ha dimostrato, merita di andare in C». Al di là del calcio, Setti si dice preoccupato per le conseguenze della pandemia: «È una situazione grave – dice – . C’è l’emergenza sanitaria, che ha comportato e comporta un notevole sacrificio di vite umane; e ci sarà un’emergenza economica che colpirà molte aziende. Sono preoccupato anche per le mie. Anche perchè non siamo in grado di prevedere quando usciremo da questa crisi. Per il momento possiamo solo navigare a vista, giorno dopo giorno». Con queste premesse – e qui torniamo al calcio – parlare di programmazione diventa proibitivo. Un esempio per tutti: il centro sportivo che il Mantova aveva in progetto di costruire al Migliaretto. Che ne sarà? Setti rassicura: «Non perdiamo di vista nulla di quel che vogliamo realizzare. Qui si tratta solo di tornare alla normalità, cosa su cui non possiamo fare previsioni. Quando accadrà, riprenderemo il dialogo con le istituzioni. Gli impegni che ci siamo presi sono tutti confermati».