Mantova D’ora in poi chiamatelo “Il Siciliano Volante”: Antonio Cairoli si aggiudica il Gran Premio di Lombardia 2019 sul Circuito Internazionale Città di Mantova davanti a 5mila persone e vola verso il decimo titolo iridato. Cairoli ha vinto letteralmente su una distesa di fango liquido, ma nemmeno il meteo ha saputo rallentare la corsa del pilota del team Ktm De Carli al “Tazio Nuvolari”. Secondo di giornata, inaspettato alla vigilia Pauls Jonass su Husqvarna e terzo Gautier Paulin su Yamaha. Delusione per lo sloveno della Honda Tim Gajser, vincitore del “Lombardia 2016”, ieri mai sul pezzo. Antonio Cairoli al via è il Saturno che porta gli astronauti sulla Luna: in poco meno di 80 metri, dal cancelletto alla prima curva, si prende due motociclette di vantaggio inseguito dal britannico Anstie e da un immenso Ivo Monticelli, entrambi al manubrio di Ktm, capaci di una partenza gagliarda. Una pista pesantissima dalla tanta pioggia caduta, si è detto, e che ha fatto “caduti” illustri come lo sloveno Gajser. Anche Cairoli ha un momento di incertezza al giro 2 quando la sua Ktm si pianta al primo ferro di cavallo, ma Tony ha già un certo margine su Anstie e riparte senza noie. Anstie cerca in tutti i modi di avvicinarsi al messinese, ma finisce per farsi raggiungere da Monticelli. Dietro ad inseguire come cani rabbiosi, gli outsider annunciati: Jonass, Desalle che ingaggia un duello con il lituano di casa Husqvarna, Jasikonis. A due terzi di gara il motore della Ktm di Monticelli, quando è stabilmente terzo, smette di funzionare e l’italiano abbandona il sogno di conquistare il primo podio della carriera. Mentre gli ultimi giri vedono un Cairoli che legge con il sonar ogni centimetro della pista, gli altri ne combinano di ogni: Gajser cade due volte nello stesso giro e termina decimo, Anstie crolla e da secondo si ritrova quarto, sopravanzato da Jonass e persino da Jasikonis. Quinto e sesto posto rispettivamente per Desalle e Paulin. Nella seconda manche è ancora Cairoli a volare al via e nemmeno un granello di sabbia si deposita sulla sua tuta, conducendo con l’autorevolezza che solo i grandi di questo sport hanno dimostrato su piste come quella di Mantova. Già nei primi due giri Cairoli segna tempi record in tutti i settori e una volta capito che il vantaggio era da proteggere come il panda, Toni inizia a gustarsi il viaggio verso la bandiera a scacchi illuminato dai colori dell’iride. Gajser, l’avversario più pericoloso su questa pista e per la vittoria del Mondiale, affonda dietro a Paulin, Bogers (Honda), Jonass e Coldenhoff (Ktm), Desalle in difficoltà “omaggia” Gajser del sesto posto sul finale.
Lorenzo Montagner