MANTOVA La trattativa in estate con Volta, che ne detiene il cartellino, è stata abbastanza lunga, ma alla fine l’Euromontaggi Porto si è tenuta stretta Martina Guarnieri. Centrale, classe 1997 e mantovana doc (di Pietole), è diventata un punto fermo nell’Ngs, ormai alla terza stagione in maglia gialloblù dopo l’arrivo a gennaio 2019 proprio dal club collinare. Coach Biago Marone punta forte su di lei, come su tutto il gruppo, per la nuova avventura in serie B1, il cui inizio, a causa dell’emergenza Coronavirus, è stato posticipato al 21 novembre, due settimane dopo il programma originario, con la trasferta a Trento per affrontare il Trentino Energie. Sempre che non vi siano altri cambiamenti. «A Porto mi trovo molto bene – afferma Guarnieri – ormai è il mio terzo anno. Avevo già giocato qui, poi ho fatto due stagioni a Volta e sono tornata. Sono molto felice che la società mi abbia voluto confermare e io volevo rimanere». Dove può arrivare questo Porto da matricola in B1? «Il nostro obiettivo è la salvezza, ma il gruppo è bello, unito e possiamo toglierci delle soddisfazioni. Se arriva qualcosa in più, tanto meglio. Il lavoro è molto intenso, facciamo quattro allenamenti a settimana. Il debutto è stato spostato al 21 novembre: speriamo di giocare perché purtroppo viviamo sempre nell’incertezza. Dobbiamo in ogni caso farci trovare pronte. Mi auguro davvero ci facciano cominciare, altrimenti rischiamo di gettare via il tanto lavoro già fatto». Il Porto conta diverse ragazze nuove, ma anche lo zoccolo duro protagonista della fantastica cavalcata in B2 la passata stagione, poi interrotta anzitempo a marzo per il Coronavirus. La B1 non è arrivata sul campo, come la società avrebbe meritato, ma la Fipav ne ha riconosciuto i meriti ed ecco il salto di categoria. E sempre con Biagio Marone alla guida: «Un grande tecnico: si vede che ne sa. D’altronde ha allenato anche in A. Ti segue, cura tutto nei dettagli e ti corregge: non è uno che lascia perdere se sbagli qualcosa. E’ di Bologna e si fa sempre tanta strada per essere con noi a Porto. Tanto di cappello. Le amichevoli? Venerdì nell’ultimo test con Ostiano non abbiamo mostrato un gran gioco, ma ci sta. Si vede però che “stiamo arrivando”». Di questi tempi non è facile essere una giocatrice di pallavolo: «Test sierologici almeno ogni 2/3 settimane. Alla fine è solo un prelievo, ma va fatto per la sicurezza di tutti. Ci alleniamo regolarmente, seguendo i protocolli, e la palestra è un posto sicuro: tutto è sanificato. Certo, hai sempre la preoccupazione. Basta toccare qualcosa ed è un attimo. Noi però si va sempre avanti». (cris)