Volley maschile – Alessandro Michieletto: “Dalla mia Mantova al tetto d’Europa”

Alessandro Michieletto
Alessandro Michieletto

MANTOVA La nazionale di volley maschile, protagonista della cavalcata che l’ha portata a vincere l’Europeo senza perdere una partita, ha posto le basi dei suoi successi proprio nella nostra città, dove si è preparata per l’appuntamento continentale. Con nuovi protagonisti, tanta determinazione e talento, l’Italia ha stupito tutti con il nuovo corso di Fefè De Giorgi in panchina. L’acuto finale è arrivato nella seconda sfida con la Slovenia, quella che valeva la medaglia d’oro. Pur soffrendo in alcuni momenti della partita, l’Italvolley non ha mai mollato e alla fine è arrivata una vittoria meritata, dopo cinque set.
Ha sofferto anche il “nostro”  Alessandro Michieletto, prima di scatenarsi nel set decisivo tra attacchi devastanti e battute imprendibili per gli sloveni. Come dimenticare la sua espressione al cambio campo del tie break, per spronare i compagni? «Abbiamo compiuto un cammino incredibile – commenta – . Si vedeva che, partita dopo partita, il nostro gioco migliorava. Dopo la prima vittoria con la Slovenia e il primato acquisito del girone, abbiamo capito che potevamo fare qualcosa di importante, senza tuttavia immaginare che avremmo vinto l’oro. Ma il cammino è stato tanto stupendo, quanto inaspettato. E per questo più bello. Ci rende orgogliosi del lavoro fatto insieme. Abbiamo avuto poco tempo per preparare l’Europeo, ma con Fefè e il suo staff c’è stato subito un buon feeling e abbiamo creato un gruppo con una filosofia di gioco funzionale. Eravamo tranquilli, senza troppe pressioni addosso. La due giorni finale è stato un mix di emozioni e tensioni, ma ce la siamo goduta fino alla fine».
Ale pensa già ai prossimi impegni: «Mondiali e Olimpiadi sono i gradini successivi. Dovremo rimanere uniti e lavorare come una famiglia. Quando si rema dalla stessa parte, si è già creata la base giusta per altre vittorie». Michieletto accenna anche alla “sua” Trento: «Quest’anno abbiamo cambiato – dice – . Ma siamo competitivi, grazie al ritorno di Kazinsky e ai tanti giovani della nazionale su cui puntare».
Nel frattempo, Alessandro non si ferma. Sarà infatti protagonista con la nazionale under 21 ai Mondiali in Sardegna. «Ho promesso che ci sarei stato – racconta – . Abbiamo un titolo mondiale da difendere. Voglio portare la mia esperienza e la mia grinta agonistica, per vendicare una finale europea persa che ancora ci fa male dentro».
L’ultimo pensiero va a Mantova e Castiglione delle Stiviere: «Fanno parte della mia vita. A Castiglione ci sono rimasto fino a 14-15 anni. Mi sento ancora con molti amici e la mia famiglia vive ancora lì. Quando posso ci torno volentieri. Il ritiro a Mantova mi ha permesso di rivedere molte persone della Fipav locale che non vedevo da tempo. È stata una chiave del nostro successo. Grazie è… poco, perché siamo stati trattati molto bene e ci siamo sentiti a casa». Diciannove anni, idee chiare, grande personalità. E il futuro nelle sue mani. Ancora complimenti.