Volley maschile – Luca Mutti: “Ripescaggio? No grazie. L’Asolaremedello resta in C”

Luca Mutti
Luca Mutti

ASOLA L’Asolaremedello occupa la settima posizione assoluta nella graduatoria di serie C, secondo le classifiche definitive stilate dalla Fipav Lombardia, sicchè avrebbe buone chances di essere ripescato in serie B, ma  Luca Mutti, uno dei coach insieme a  Gabriele Ghitti, smorza subito i facili entusiasmi. «Il nostro obiettivo – spiega – è disputare ancora la serie C, per un semplice motivo: se dobbiamo essere promossi, vogliamo farlo sul campo. La serie B, inoltre, è un campionato molto impegnativo, bisogna essere attrezzati per poterlo affrontare, sia come organico che sul piano economico, perchè è un torneo che comporta tante spese. Per cui resteremo comunque in C, dove quest’anno ci siamo tolti delle belle soddisfazioni».
Lo stop anticipato ha interrotto il cammino del sestetto asolano, che era quarto nel girone A con 35 punti, dietro soltanto a Cazzago San Martino, Nembro (36) e alla capolista Crema (41). «L’unione di intenti della scorsa estate con Remedello – prosegue Mutti – è stata proficua, tanto che ci sono stati risultati positivi sul campo. Stavamo andando molto bene e chissà dove si poteva arrivare, la prima in classifica non era poi così lontana».
«Ecco perchè continueremo a disputare la serie C – dice ancora Mutti – per cercare di toglierci delle soddisfazioni lottando per le prime posizioni, come è accaduto in questa stagione. La promozione nella categoria superiore, eventualmente, vogliamo conquistarla sul campo, non a tavolino: è più gratificante e dà maggiori soddisfazioni».
Appurato che la società intende quindi rigettare una eventuale proposta di ripescaggio, la dirigenza, pur tra mille incertezze, è comunque al lavoro per programmare la prossima stagione e la nuova avventura in serie C. «Io e Ghitti, a meno di sorprese – conclude il coach Mutti – resteremo alla guida della prima squadra e per quanto concerne il roster, dovrebbero esserci parecchie conferme, puntando poi come rinforzi sui nostri giovani, quelli cresciuti nel vivaio, oppure su atleti che hanno giocato in zona».