Calcio Serie C – Ludovico D’Orazio: “Al Mantova per rilanciarmi”

Ludovico D'Orazio
Ludovico D'Orazio

MANTOVA Fra i talenti più interessanti ingaggiati dal Mantova nel mercato di gennaio, c’è sicuramente Ludovico D’Orazio. Scuola Roma, un’ottima stagione nella FeralpiSalò (2020-21, 6 gol all’attivo), un’annata in B con la Spal. Poi il ritorno a Salò, una prima parte di campionato così così, ed ora questa nuova opportunità in terra virgiliana.
Ludovico, dalla Serie B con la Spal a un’ambiziosa C con la Feralpi, ti sei ritrovato a lottare per la salvezza…
«Ho accettato la proposta del Mantova per una serie di motivi. Intanto c’è un allenatore molto bravo: quando l’abbiamo affrontato all’andata con la Feralpi, il Mantova mi impressionò. In secondo luogo, mi ha convinto il ds Battisti, manifestandomi forte la voglia di prendermi. Infine, la considero un’occasione di rilancio per me».
Col Pordenone sei rimasto in panchina: che partita hai visto?
«Abbiamo conquistato un buon pareggio… amaro. Non siamo del tutto soddisfatti, come del resto non lo sono i nostri tifosi. Cercheremo di portarli dalla nostra parte: col Vicenza servirà una grande prestazione».
Vi pesa questo clima di sfiducia?
«È una negatività che non fa bene a nessuno, nè alla squadra nè all’allenatore che vorrebbe lavorare con maggiore tranquillità. Però è normale sia così: Mantova è una piazza che pretende e, se i risultati non arrivano, è giusto che arrivino i fischi. Ripeto: sta a noi reagire ed è quello che vogliamo fare domenica col Vicenza».
Torniamo a te. Nella Spal non hai trovato molto spazio: forse era prematuro il salto in B?
«No, non direi. Anche perchè venivo da una bella stagione a Salò, quindi il salto ci stava. Il fatto è che in B trovi giocatori veramente forti e di esperienza. Però conservo ottimi ricordi di quell’annata, che mi ha aiutato a crescere in una piazza appassionata ma tranquilla».
Che tipo di attaccante sei?
«Non una punta centrale. Posso fare l’esterno a destra e a sinistra, oppure la seconda punta».
La tua qualità migliore in campo e il tuo limite?
«Sulle qualità non mi esprimo, preferisco lasciarlo dire agli altri. Quanto al limite, vorrei incidere di più. In Mantova-Virtus Verona ho fornito due assist, ma avrei potuto anche segnare».
Ti manca il gol?
«Sì, mi manca. Magari verrà domenica, lo spero».
Sei sempre stato attaccante?
«In realtà nasco mediano. Poi a 12 anni mi prese la Roma, su segnalazione di Bruno Conti. E lì c’erano due allenatori, Antonello Mattei e Massimiliano Darretta, che mi dissero che con le mie qualità non potevo giocare così lontano dalla porta. Così diventai attaccante».
Negli anni della Roma hai avuto modo di carpire segreti da qualche big?
«Mi sono allenato spesso con la prima squadra. Ricordo Dzeko: fisicamente possente, ma con una pulizia tecnica impressionante. E poi El Shaarawy: in allenamento gli ho visto fare cose straordinarie».
Ti trovi bene a Mantova?
«Molto bene. La città mi piace e piace anche alla mia ragazza».
La tua famiglia ti ha sostenuto finora?
«Assolutamente sì. Anzi, domenica sugli spalti del Martelli ci saranno anche i miei genitori. Voglio ripagarli con una bella prestazione».
E, visto che proprio domenica Ludovico compirà 23 anni, quale migliore occasione per festeggiare coi tre punti e magari un gol?